• Troppe le assenze nella maggioranza e per la seconda volta in poco più di una settimana salta l’analisi della variante urbana proposta dalla giunta comunale di Novi Ligure. Sull’urbanistica i numeri nel centrosinistra da tempo sono tutt’altro che sicuri e giovedì la scena si è ripetuta come nelle seduta precedente della commissione Urbanistica, allontanando le possibilità di approvare prima del voto, nei termini previsti dalla legge, la variante urbana sostenuta dall’assessore Maria Rosa Serra, che ha dovuto non solo rintuzzare i duri attacchi delle opposizioni ma anche le contestazioni dei suoi, finché sono rimasti in aula. Le minoranze hanno accusato l’amministrazione Pd di voler far approvare una variante “elettorale” a pochi mesi dal voto. “Molte domande – hanno detto Marco Bertoli (Lega-Fi) e Fabrizio Gallo (M5s) – della variante sono vecchie di vent’anni e vengono inserite, guarda caso, solo adesso, a ridosso del voto, non si sa con quali criteri. Inoltre, il Comune non ha affisso nessun manifesto per annunciare la variante”. Serra ha risposto: “Quando ero dirigente rispondevo alle indicazioni che mi venivano fornite dall’amministrazione comunale sulle domande dei cittadini da accogliere. Ora, rispetto alla pubblicità, posso dire che la variante è stata annunciata con interviste e articoli di giornale”.
Maria Rosa Serra

Secondo l’assessore, in precedenza non si è mai proceduto a cambiare il piano regolatore “perché non c’erano i soldi mentre in questi cinque anni abbiamo scelto di procedere per gradi con un approccio partecipato”, parole alle quali ha ribattuto il consigliere di minoranza Maria Rosa Porta (Movimento civico popolare): “Di partecipato in questa variante non c’è nulla. C’è solo un vecchio metodo elettorale spacciato per revisione del prg. Non ci sono soldi? In dieci anni avete speso 80 mila euro in consulenze per diverse varianti: si rifaceva tutto il prg”. Quando Serra ha evidenziato come le amministrazioni precedenti di centrosinistra avessero tutte manifestato l’intenzione di mettere mano al piano regolatore, il consigliere Enzo Garassino (Pd) ha urlato al microfono: “Mi dissocio dalla parole dell’assessore, le amministrazioni guidate da Lorenzo Robbiano non hanno mai programmato tali interventi”. Dopo due ore di dibattito non nel merito della variante ma sul metodo adottato dall’amministrazione comunale, come annunciato in precedenza Garassino è uscito dall’aula e con lui anche il consigliere di maggioranza Stefano Repetto. Le opposizioni hanno così evidenziato l’assenza del numero legale e hanno anch’esse lasciato la sala. L’assessore Serra ha dato ragione al consigliere Bertoli sulle troppe assenze nel centrosinistra. Alfredo Lolaico (Pd) ha accusato il presidente Francesco Andronico di non averlo lasciato parlare pur essendo il solo rimasto della maggioranza. Tutto rinviato a data da destinarsi.