Basta motori a scoppio, rumorosi e inquinanti, così le Aree protette dell’Appennino piemontese,  attento alla “sostenibilità” delle proprie attività istituzionali, ha deciso di sostituire gradualmente i propri attrezzi sostituendoli con  altri a batteria

I primi ad essere stati acquistati sono un decespugliatore e una motosega utilizzati dal personale dell’ente per i piccoli lavori di manutenzione e cura del verde: manutenzione della sentieristica, cura delle pertinenze del verde all’Ecomuseo di Cascina Moglioni, sistemazione del Teatro nella Natura a Capanne di Marcarolo, tanto per fare qualche esempio.

Il motivo primario della  riconversione “ecologica” è che questi utensili, non necessitano di benzina ma utilizzano batterie ricaricabili che, nel caso dell’ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, sfruttano fonti rinnovabili attraverso l’impianto fotovoltaico della sede operativa.

Un altro vantaggio è l’assenza di emissioni dirette di CO2 e altri gas di scarico inquinanti o particelle sottili; si hanno così benefici per l’Ambiente, nel rispetto delle normative nazionali ed europee, ma anche una maggior sicurezza per l’operatore che evita in questo modo inalazioni maleodoranti e dannose per la salute.

La rumorosità degli attrezzi a batteria è inoltre molto ridotta per cui il lavoro del personale risulta decisamente meno stressante ed è possibile ridurre notevolmente l’impatto sonoro  durante l’utilizzo anche nei contesti naturali più delicati.

Nel nuovo Documento di Valutazione del Rischio redatto dall’Ente di gestione, a norma del Inoltre, i nuovi attrezzi elettrici sono più leggeri, maneggevoli e con minori vibrazioni per cui è risultato un miglioramento anche delle  condizioni di lavoro degli operatori.