Ciao a tutti e a tutte, vi saluto da Addis Abeba. Vi chiederete come sono “finito” in Etiopia e condivido volentieri il retroscena di questo nuovo viaggio. A maggio 2017 ho concluso la quinta tappa del mio giro del mondo da “Massi on the road”: quattro mesi di viaggio nel nord dell’India e in Nepal. Tornando a Gavi ho capito che una fase si stava chiudendo: ero assolutamente soddisfatto dei miei anni “sulla strada”, e pronto a vivere di nuovo stabilmente in Italia. Dopo pochi giorni sono partito per la Norvegia: a prima vista una contraddizione, ma non per me. Nel profondo nord, infatti, ho svolto un lavoro retribuito, mentre nei miei viaggi una delle regole fondamentali è: solo lavoro da volontario, o in progetti ecologici oppure in opere Don Bosco, a stretto contatto con tanti giovani. A Tromso e nelle isole Lofoten ho svolto con entusiasmo e professionalità il mio ruolo da guida turistica per i passeggeri delle navi da crociera. Una permanenza all’estero da “migrante economico”, visto che gli stipendi e quindi la possibilità di risparmiare sono ben superiori a quelli italiani.

Nel parco Lainzer Tiergarten, con Vienna in lontananza

Dopo la mia prima esperienza artica, da settembre 2017 sono stato in attesa per un lavoro da mediatore culturale presso l’opera dei Salesiani di Genova Sampierdarena, fondata da Don Bosco stesso nel lontano 1872. Si tratta di un centro molto grande che comprende asilo, scuole (elementari, medie e professionali), oratorio, centro sportivo e tante altre attività. Ogni giorno qui studiano, giocano e crescono insieme centinaia di giovani, tanti italiani, tanti provenienti da numerosi paesi stranieri. I Salesiani hanno deciso di aprire una comunità per Minori Stranieri Non Accompagnati, cioè migranti minorenni arrivati in Italia senza famiglia. Per prima cosa è stata ristrutturata una parte di un edificio, poi sono state arredate varie stanze per un totale di 18 posti disponibili. Da alcuni mesi abbiamo avviato le pratiche necessarie per ottenere la certificazione e l’apertura della comunità. Questo duplice processo (ristrutturazione e aspetto burocratico) sta durando molto più del previsto e per questo da più di un anno sono in “stand-by”, aspettando di cominciare questo lavoro a Genova, che per me rappresenta un modo ideale per restituire l’ospitalità e l’accoglienza ricevute durante i miei lunghi viaggi.

Il duomo di Santo Stefano

Per questa ragione ho atteso a lungo, con pazienza e fiducia, trascorrendo tutto l’anno in Italia, a parte giugno e luglio per la mia seconda stagione norvegese. Ma a metà settembre 2018, dopo un ulteriore ritardo, ho preso l’iniziativa: ho contattato Jugend Eine Welt, l’organizzazione per la quale ho lavorato vari anni a Vienna. Ho chiesto al mio ex capo se potevo rendermi utile per un breve periodo di volontariato, preferibilmente in un paese africano dal quale partono molto migranti. Mi ha proposto una missione di un mese in Etiopia per visitare un programma di pannelli solari istallati in vari istituti tecnici salesiani. Ho accettato con entusiasmo perché questo viaggio rappresenta un doppio vantaggio: posso fare un’esperienza importante per migliorare le mie competenze da operatore e allo stesso tempo essere utile ai miei ex colleghi (con i quali ho un rapporto di amicizia) e conoscere tante nuove opere di Don Bosco. Detto, fatto: dal 15 al 23 ottobre sono stato in Austria per preparare nei dettagli il viaggio in Europa.

Una delle strade centrali di Addis Abeba

E’ stato stupendo rivedere tanti vecchi amici e riscoprire la “mia” amata Vienna. E adesso eccomi qui in Etiopia, anche se per breve tempo: “solo” quattro settimane, il ritorno in Italia è previsto per il 21 novembre. In questo mese sarà un piacere mandare alcuni articoli per raccontare questa mia seconda esperienza africana, a quasi tre anni di distanza dalla tappa in Sudafrica e Lesotho (dedicato a questo viaggio presto uscirà il mio terzo libro!). Potete seguire il mio viaggio anche su Facebook: https://www.facebook.com/SustainableMassi