Migliaia i visitatori nei tre luoghi aperti ieri in Val Lemme grazie al Fondo per l’ambiente italiano (Fai) nell’ambito delle “Giornate Fai d’Autunno”. A livello nazionale l’associazione ha raccolto fondi per il progetto “Ricordati di salvare l’Italia”, con il Fai di Novi Ligure in tre siti vallemmini d’eccellenza: la Centuriona e la Giustiniana a Gavi e Tenuta Bisio a Francavilla Bisio. In quest’ultimo caso è stata la prima apertura al pubblico della secolare storia della tenuta. All’ingresso code con centinaia di persone in attesa e auto parcheggiate persino lungo a strada provinciale 160, nonostante il servizio navetta da Gavi.

La Tenuta Bisio

Una visita che ha permesso di conoscere la storia di questo sito, che ha origine intorno al 1100 da un gruppo di monaci cistercensi provenienti da Sestri Levante che qui costruirono una grangia, cioè un’antica azienda agricola, insieme ai contadini del luogo. Il feudo, intorno al 1400 passò alla famiglia genovese dei Doria e poi ai Guasco, tutt’ora proprietari, che costituirono l’attuale azienda con ben 200 ettari tra campi e boschi. Come hanno spiegato ieri le guide del Fai, l’edificio attuale risale al 1500, con un giardino all’italiana e un grande parco. I Guasco nei secoli si imparentarono con importanti famiglie nobili italiane, come i Visconti e i Lorena ed ebbero importanti incarichi in Vaticano.

La Tenuta Bisio: un’immagine degli interni

All’interno della villa sono esposti i quadri dei più importanti componenti della famiglia e sono presenti un archivio del Settecento con importanti mappe dell’azienda e una biblioteca con molti libri antichi. I platani del parco hanno fino a duecento anni e fino alla Seconda Guerra mondiale c’era un lungo viale che arrivava dalla tenuta fino a Francavilla. Il paese cambiò il suo nome in Francavilla Bisio nell’800 quando si unì al Comune di Bisio, poiché fino a quel momento la tenuta faceva Comune a sé. Code anche per le visite alla Giustiniana, aperta solo all’esterno, e alla Centuriona, visitata per la prima volta dal pubblico la scorsa primavera sempre grazie al Fai. Il Fai parla di un migliaio di visitatori ieri per ognuno dei tre luoghi, un successone.