L’Outlet di Serravalle va verso il primo sciopero

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I dipendenti Outlet in assemblea

Oltre 300 dipendenti del Serravalle Designer Outlet, riuniti lunedì sera nel salone del Dopo lavoro ferroviario di Novi, hanno animato la prima assemblea di protesta della loro storia, cominciata nel lontano 2001.

In effetti, a parte sparute situazioni avvenute nel corso degli anni, silenziate dalla scarsità di partecipazione, per la prima volta si è parlato apertamente della volontà di scioperare, dopo la decisione del gruppo inglese McArthur Glen, di imporre altre due festività come giornate lavorative: Pasqua, ormai alle porte, e Santo Stefano.

Sono circa 2 mila e 500 le persone che gravitano attorno a questa realtà – ha detto il segretario provinciale della Filcams Cgil Fabio Favolae vivono una situazione di sudditanza fatta di ricatti quotidiani. Abbiamo tastato il polso della situazione, direttamente dai dipendenti recandoci nei negozi. Per cui da oggi occorre far nascere la condivisione di una battaglia attraverso l’unione. I lavoratori dell’Outlet saranno organizzati e coordinati dal sindacato, come non è mai avvenuto finora. Le cose possono e devono cambiare. Creeremo una rappresentanza sindacale unitaria interna al centro commerciale che farà capo a noi in una rete organizzata e chiederemo alla proprietà di confrontarsi con i lavoratori. Coinvolgeremo prima di tutto le amministrazioni di Novi e Seravalle, dove vive la maggior parte dei dipendenti e per prima cosa dovrà tornare indietro la decisione di imporre come giornate lavorative Pasqua e Santo Stefano. La prossima decisione che si dovrà subire sarà quella di lavorare anche a Natale? Se non cambierà nulla faremo sciopero, bloccando a Pasqua le rotatorie della strada provinciale e gli accessi all’Outlet”-.

Anche i lavoratori della Kme  attraverso il loro rappresentante, Angelo Paternò, hanno espresso solidarietà ai dipendenti dell’Outlet: “Saremo con voi a Pasqua – ha detto – a costo di bloccare la viabilità per far fronte a situazioni inaccettabili per i lavoratori”-.

Fabio Favola Filcams Cgil

Numerosi sono stati gli interventi da parte dei dipendenti, tutti determinati alla volontà di scioperare e di voler cambiare molte cose nell’ambito della gestione aziendale. Una di loro, una commessa, che aveva postato sul sito aziendale il proprio dissenso a lavorare nelle due festività, ha dichiarato di essere stata richiamata ufficialmente dalla direzione, che ha sostenuto che il post sarebbe stato lesivo per “l’atmosfera idilliaca del centro”. “Se non vi va bene ve ne potete andare anche subito”, si è invece sentito rispondere dal direttore del negozio un altro commesso. La palla, adesso, dovrà giocarla l’Outlet.  Ma anche alle altre organizzazioni sindacali, oltre alla Cgil, che ancora non si sono pronunciate su questa spinosa vicenda.