Cercasi nuovo presidente del Consorzio tutela del Gavi. Maurizio Montobbio, in carica dal 2015, non si ricandiderà neppure come componente del Consiglio di amministrazione (cda), così l’ente che ha sede in Corte Zerbo, a Gavi, deve trovare una nuova “guida”, nel segno di quanto fatto negli ultimi anni, come sperano in tanti. La parola d’ordine, almeno fra gli amministratori uscenti, è infatti “continuità”. Negli ultimi sei anni il Gavi docg ha goduto di ottimi prezzi, passati da 1,30 a circa 3 euro al litro, garantiti soprattutto dalla politica degli stop ai nuovi impianti messa in atto dal Consorzio. C’è inoltre l’importante aspetto del legame del vino con il suo territorio, che dal 2012 in poi, con la fine del mandato di Gianni Martini, uno degli imbottigliatori del Gavi con la sua azienda Fratelli Martini di Cossano Belbo (Cuneo), è diventato il fulcro della promozione del Gavi docg. Tre anni fa Montobbio annunciò che avrebbe lavorato proseguendo l’operato del suo predecessore, Piero Broglia. “L’assemblea dei soci – spiega il presidente uscente – a fine aprile sceglierà il componenti del Consiglio i quali voteranno il nuovo presidente e i due vice. Io ho deciso di passare il testimone poiché, dopo dodici anni tra Consiglio e presidenza, devo seguire maggiormente la mia azienda (la Tenuta Gazzolo di Castelletto d’Orba, ndr) ma soprattutto è giusto lasciare spazio ad altri”.

Maurizio Montobbio
Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio Tutela del Gavi

“In questi anni – dice ancora Montobbio – si è trovato un equilibrio fra imbottigliatori e produttori e si punta a continuare in questa direzione. È un ottimo segnale il fatto che ci siano circa venti candidati al Consiglio, composto da tredici componenti. Portare avanti e migliorare il lavoro fatto senza ritorni al passato: credo che tutti condividano questo obiettivo”. L’assemblea per il rinnovo del cda è stata convocata per il 23 aprile. Nel Consiglio attuale siedono, oltre a Montobbio, i vicepresidenti Gianfranco Semino (Cantina Produttori del Gavi) e Massimo Marasso (Fratelli Martini) e i consiglieri Dario Bergaglio (azienda La Chiara), Fulvio Bergaglio (San Bartolomeo), Giancarlo Cazzulo, Antonella Grossi, Fabio Scotto (Cantina Produttori del Gavi); Roberto Ghio (Vigneti Piemontemare), Gianni Martini (Fratelli Martini), Stefano Moccagatta (Villa Sparina), Gian Lorenzo Picollo (azienda Picollo Ernesto) e Francesca Rosina (La Mesma). Quasi tutti si dovrebbero ricandidare ma ci sono altri, alcuni esterni, come Claudio Manera dell’azienda astigiana Araldica, che chiedono il voto ai soci per entrare nel cda. Comprensibile, visto che il Gavi è un vino che è considerato tra quelli con la più alta redditività per ettaro (17-18 mila euro).