La sede della Euroservizi a Serravalle Scrivia
La sede della Euroservizi a Serravalle Scrivia

Deve restare in carcere in attesa del possibile processo Marianna Grutteria, nata nel 1970 a Serravalle Scrivia, arrestata nel luglio dello scorso anno nell’ambito dell’operazione “Alchemia”, dalla quale è emerso il livello profondo di infiltrazione locale della ‘ndrangheta calabrese nel nostro territorio, in particolare della cosca Raso-Gullace-Albanese di Cittanova, che conta interessi soprattutto in Liguria. L’operazione aveva fatto emergere il tentativo, inizialmente riuscito, di infiltrare i sub appalti del Terzo valico, grazie ai legami che questi signori hanno dimostrato o anche solo vantato di avere con esponenti politici di spicco del Novese, di centrodestra e di centrosinistra. Proprio Marianna Grutteria, con la sua impresa di pulizie Euroservizi, con sede della zona industriale di Serravalle Scrivia, aveva ottenuto un appalto nell’ambito della Grande Opera da 6,2 miliardi, incarico poi revocato dalla prefettura dopo gli arresti avvenuti il 14 luglio 2016.

Marianna Grutteria
Marianna Grutteria

La donna, secondo le indagini, era legata a Orlando Sofio, di Novi Ligure: entrambi sono considerati facenti parte della cosca mafiosa. L’uomo, secondo il giudice per le indagini preliminari, “teneva i rapporti con esponenti politici cui garantiva sostegno elettorale in cambio di assegnazioni di lavori pubblici in favore di aziende riconducibili a membri della famiglia mafiosa” ed era per l’appunto il referente “piemontese” della cosca e “il gestore di fatto di imprese riconducibili al sodalizio criminoso quali la Euroservizi, inserita nel consorzio Prisma”. La Grutteria è stata indicata come “intestatario fittizio” dell’impresa ed era in rapporti anche con Candeloro Gagliostro, capo della famiglia mafiosa Gagliostro-Parrello di Palmi, su espressa disposizione di Sofio, per cui fungeva anche da “telefonista” tenendo i contatti fra i due gruppi criminali utilizzando una scheda Sim segreta di Sofio consegnatale da Gagliostro. La Grutteria, ha scritto il gip nel 2016, “è a completa disposizione degli interessi della cosca”. Una tesi sostenuta anche dal Tribunale del riesame, al quale il legale della donna si era rivolto per ottenere la scarcerazione.

Lo striscione della Euroservizi nella piscina di Novi Ligure
Lo striscione della Euroservizi nella piscina di Novi Ligure

Stesso esito in Cassazione: in base alla sentenza pubblicata poche settimane fa e firmata dall’ex magistrato di Mani Pulite Piercamillo Davigo, la donna deve restare in carcere. Oltre all’impresa di pulizie, secondo i giudici di Roma, la Grutteria era intestataria fittizia anche di un veicolo Tuareg ed era ben consapevole della natura illecita degli affari a cui partecipava. Il ricorso è stato quindi considerato infondato e la donna è stata condannata a pagare 1.500 euro di spese legali. La sua impresa, sequestrata nel 2016, risulta oggi inattiva ma ancora, almeno fino a poco tempo fa, era fra gli sponsor della piscina comunale di Novi Ligure, con uno striscione sistemato nella sala d’attesa.