Nelle edicole anche accoglienza turistica e consegna pacchi

Il Consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento per la vendita non solo di giornali

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Il municipio di Tortona

Oltre a giornali e riviste, le edicole potranno vendere anche pasta e merendine, così come borse e portafogli e persino aprire un angolo bar, un punto di consegna pacchi o di accoglienza turistica. L’importante è che abbiano i requisiti e rispettino le norme previste per le diverse attività. L’insediamento di nuove edicole, inoltre, sarà libero e non più contingentato per aree.

Durante la seduta del Consiglio comunale di lunedì 15 febbraio, è stato approvato il nuovo regolamento per le attività di vendita di quotidiani e periodici, adeguandolo all’evoluzione del mercato e alle innovazioni recentemente apportate dalla normativa nazionale vigente: l’amministrazione comunale sceglie di non fare più la programmazione territoriale, liberalizzando l’attivazione di nuove edicole, e consente tutti i possibili abbinamenti di altre attività, che però non devono occupare la maggior parte della superficie di vendita.

«In sostanza per i punti vendita esclusivi, cioè le tradizionali edicole – spiegano dal Comune -, scompare la programmazione basata sua aree territoriali e su contingenti numerici e distanze, ormai non più consentita dalle norme di liberalizzazione.  Si conferma la possibilità di vendita di prodotti preincartati quali caramelle, confetti, cioccolatini, bevande preconfezionate e preimbottigliate (esclusi il latte e i suoi derivati), anche in assenza del requisito professionale previsto dall’articolo 71, comma 6, del Decreto Legislativo n. 59/2010; resta salvo il rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie».

Inoltre è ammessa, sempre per le edicole esclusive, la possibilità di effettuare attività accessorie quali la vendita di prodotti alimentari e non alimentari, somministrazione di bevande e alimenti e, per il settore merceologico alimentare, purché il titolare sia in possesso degli appositi requisiti professionali e rispettando le norme igienico-sanitarie di settore; unica altra condizione è che si tratti dell’attività “non prevalente”  con utilizzo di un massimo del 49% della superficie di vendita. Ad esempio, un esercizio di 100 mq potrà destinare un massimo di 49 mq ad altra attività tra le molteplici previste, anche gestita da un diverso titolare.

Tra le attività accessorie, viene consentita e regolamentata, ad esempio, quella di punto di consegna per pacchi e spedizioni, servizi di interesse pubblico (inclusi quelli inerenti l’informazione e l’accoglienza turistica), la pubblicizzazione di prodotti e l’esposizione di materiale pubblicitario nel rispetto delle norme previste dal regolamento comunale in materia di insegne pubblicitarie.

«Nulla sostanzialmente muta per le edicole “non esclusive” – aggiungono – quelle cioè che offrono prodotti editoriali all’interno di una serie di tipologie di attività prevalenti puntualmente indicate dalla legge nazionale quali bar, stazioni ferroviarie, esercizi commerciali di più di 700 metri quadri di superficie di vendita, ecc.».

Le norme introdotte negli anni, a iniziare dal decreto sulla “liberalizzazione” del commercio, hanno progressivamente aperto alle regole di mercato i vari settori, interessando recentemente anche la vendita di giornali e periodici.

Fabio Morreale
Fabio Morreale

«Il nuovo regolamento comunale si adegua alle direttive nazionali in materia per rendere possibile ai rivenditori di ampliare la loro offerta commerciale e resistere ad una crisi di settore che certo non riguarda solo la nostra città, aprendo la possibilità di svolgere anche di una serie di servizi che in molti casi le edicole già svolgono – dice il vice sindaco con delega alle Attività ecomiche, Fabio Morreale – . L’obiettivo e l’auspicio dell’amministrazione comunale è di contribuire a sostenere il comparto dei quotidiani e dei periodici non solo in funzione diretta a supporto degli operatori economici del settore, ma, in ultima istanza, anche a sostegno delle opportunità di informazione e di crescita culturale dei cittadini».