Niente “imbuto” nel tratto ligure della strada provinciale della Castagnola. Dopo anni di dibattito e non solo, anche la strada provinciale 7, che scorre al di là del confine con la Liguria dalla frazione di Cabannina (Ronco Scrivia) in poi, sarà allargato così come è avvenuto per la provinciale 163 della Castagnola, trasformata in una sorta di autostrada, che sale da Voltaggio, sempre nell’ambito dei lavori del Terzo valico. Proprio al confine con Genova si trova infatti il cantiere di Castagnola: i camion già oggi creano disagi, specie con le polveri, verso il territorio di Ronco e, con l’avvio dello scavo del tunnel di valico la situazione sarà sempre peggiore. La provinciale 7, non essendo stata finora allargata, rischiava di diventare un imbuto, creando problemi anche ai molti vallemmini che vanno a prendere il treno o l’autostrada in Liguria. Nel 2012-2013, infatti, i tentativi di esproprio dei terreni e dei giardini lungo la provinciale ligure erano falliti anche per la presenza dei presidi organizzati dai comitati No Terzo valico, chiamati dai proprietari. In seguito a un accordo tra il Comune di Ronco, il Cociv e la Città metropolitana di Genova, era stato stabilito che la strada non sarebbe stata allargata. Da qui la protesta dei sindaci dell’alta Val Lemme, che si sono fatti portavoce dei timori dei pendolari.

Lo scorso anno il Cociv così aveva nuovamente tentato di avviare gli espropri e ora si torna all’antico. “La soluzione indicata dal progetto definitivo del Terzo Valico del 2006 per quel tratto della provinciale 7 – spiegano dall’Osservatorio ambientale del Terzo valico – si era rivelata di difficile realizzazione e per questo nel 2015, su proposta del comune di Ronco e della Città metropolitana di Genova, era stata concordata con Cociv una rimodulazione del progetto che prevedeva interventi puntuali di adeguamento limitati ai soli tratti esterni ai centri abitati, il rifacimento di un ponte e la realizzazione di una rotatoria d’innesto nell’abitato di Ronco”. Un progetto, ricordano dall’Osservatorio, che però non è mai partito, lasciando tutto com’era. Ora, in vista dell’aumento del numero di camion, previsto a breve, cominceranno gli interventi per adeguare i tre km della strada ligure, “anche grazie – dicono ancora dall’Osservatorio – allo sforzo del comune di Ronco, che è intervenuto per favorire un accordo tra proprietari delle aree o edifici da espropriare e Cociv, e al fatto che è già stato affidato l’incarico alla ditta incaricata dei lavori”. Non è certo però che gli allargamenti previsti siano sufficienti a risolvere la situazione, per questo l’Osservatorio ha previsto “un monitoraggio per valutare se sia sufficiente a garantire fluidità al traffico. In caso contrario, si potranno affiancare interventi di tipo gestionale, come l’installazione di semafori “intelligenti” dotati di rilevatori di velocità o l’eventuale definizione di fasce orarie di rispetto in corrispondenza dei picchi di traffico dei servizi pendolari e studenti dalla Val Lemme”.