“Nomi senza alcuna esperienza alla guida dell’Acos”. L’opposizione targata centrosinistra critica le scelte dell’amministrazione comunale a trazione Lega & C a proposito del cda del gruppo Acos. Alla guida sarebbe come amministratore delegato stato designato Giorgio Pafumi, addetto commerciale e non solo, vicino alla Lega, che sul suo profilo Facebook condivide post in cui si dice che a Lampedusa gli immigrati che arrivano sono tutti ben vestiti, non denutriti e dotati di cellulare. Gli altri nomi sarebbero Maura Laveroni, bancaria in pensione, destinata a essere il presidente; Alessio Butti, di Arquata, già nel cda di Acos per conto dell’amministrazione arquatese poi messo da parte e oggi ripescato, nostalgico dell’Msi; Elena D’Arrigo dipendente di Iren, e Dario Debenedetti, consigliere comunale ad Arquata e imprenditore. Dovranno occuparsi di acquedotti, distribuzione del gas, eccetera. “L’Assemblea dei soci è convocata nei prossimi giorni per rinnovare il cda – spiega l’opposizione – Al Comune di Novi ligure spetta la designazione di tre membri su cinque. Tra questi il presidente e l’amministratore delegato. A quanto pare il sindaco Gian Paolo Cabella proporrà persone rispettabili sul piano personale, ma tutte assolutamente prive di esperienza nella gestione di aziende nel campo dei servizi pubblici”. “Fino ad oggi – proseguono il centrosinistra – il Comune di Novi esprimeva una figura che aveva maturato una esperienza nell’amministrazione comunale come assessore all’Urbanistica; un presidente esperto in contabilità aziendale con incarichi in collegi di revisione di diverse società sia pubbliche che private; un amministratore delegato con vasta esperienza anche a livello nazionale e internazionale.

Giorgio Pafumi

La giunta Cabella si appresta a nominare una pensionata bancaria, chiamata ad assumere la carica di presidente, e un addetto commerciale nel settore alimentare che assumerà il ruolo di amministratore delegato, anche lui a quanto pare in procinto di andare in pensione. Rinuncia poi a un terzo nome novese, nominando un secondo arquatese in quota Fratelli d’Italia perché così stabilito a livello provinciale. In tal modo Novi perde la maggioranza assoluta in CDA pur avendo il 64% delle azioni”. “Tutte persone rispettabili – sostengono i consiglieri comunali -, ma tutte prive di una pur minima preparazione specifica. Cosa ne sanno della vendita del gas, della gestione delle reti, dei prossimi bacini di gara per ottenere la concessione, dei problemi del ciclo idrico integrato, della gestione calore, della gestione dei rifiuti? L’assenza di competenze tecniche, peraltro, non è neppure compensata dall’esperienza politica o amministrativa, che pure sarebbe importante in una società che lavora per vocazione con le Amministrazioni Pubbliche. L’Acos dopo l’Ilva è il più importante gruppo economico della nostra Città con un ruolo e un prestigio che travalica i confini locali. Non è un circolo dopolavoristico. E tantomeno può essere usata per distribuire poltrone a compensazione elettorale. Le nostre preoccupazioni sono tantopiù fondate anche alla luce della totale mancanza di linee di indirizzo rispetto alle scelte strategiche che Acos ha di fronte e dell’incapacità che la Giunta Cabella sta mostrando nell’affrontare la drammatica situazione del Cit”. Nel prossimo Consiglio Comunale il gruppo legato al Pd chiederà “chiarezza sui criteri usati per queste scelte e sugli obiettivi aziendali che il Comune darà ai suoi amministratori”. Finora il centrodestra non ha brillato nelle scelte per le società partecipare: per il Cit era stato nominato Francesco Bonvini, ferroviere, che si è poi dovuto dimettere poiché incompatibile con l’incarico. Per il Consorzio rifiuti ha ripescato Angelo Ravera, ex socialista craxiano privo di esperienza nel settore dei rifiuti.