Solo pochi anni fa il Consorzio tutela del Gavi aveva indicato il Forte di Gavi come sede dei suoi eventi ma già dal 2018 Gavi for Arts si era svolto alla Centuriona. Giovedì, durante la conferenza stampa di presentazione di Di Gavi in Gavi 2019 è emerso che nel logo della manifestazione il Forte non compare neppure. Alla legittima domanda di Luigi Pagliantini, esponente degli Amici del Forte (“Perché avete scelto il Portino invece del Forte, neppure coinvolto nell’evento?”), Roberto Ghio, presidente del Consorzio, ha risposto: “Abbiamo provato a coinvolgere il Forte ma non è stato possibile. Gavi vuole senz’altro bene al Forte ma vederlo spento da tempo non è una bella cosa. Per i manifesti di Calici di Stelle, iniziativa inserita in Di Gavi in Gavi, abbiamo dovuto utilizzare una foto del 2014 della fortezza illuminata.

Il logo di Di Gavi in Gavi 2019

Stiamo cercando di smuovere le acque. Noi restiamo disponibili”. Come a dire che dall’altra parte, cioè dal Polo museale del Piemonte, padrone di casa della fortezza rappresentato dalla direttrice, Anna Maria Aimone, non ci sarebbe volontà di dialogo. Oltretutto, la gestione del Forte attraversa un momento difficile: l’afflusso di visitatori è in notevole calo e l’illuminazione artistica è spenta da lungo tempo, senza che ci siano i fondi per riavviarla. “Il mancato coinvolgimento del Forte in Di Gavi in Gavi – spiega la direttrice – non è responsabilità mia o del Polo museale. Il ministero, infatti, per iniziative considerate commerciali come l’evento proposto dal Consorzio, chiede 4 mila euro per l’uso degli spazi. Non una cifra elevata se si considerato i cachet pagati per gli ospiti d’onore dell’evento. Io comunque ho tentato di andare incontro alle esigenze del consorzio ma a Roma non mi hanno ascoltata. È un peccato ma è così”. Al Forte è visitabile la mostra di Francesco Jodice dal titolo “Il Corsaro Nero e la vendetta del Gavi”.