Ilva, tiene l’occupazione a Novi e soprattutto si investirà molto, malgrado la cordata Am Investco (formata da Marcegaglia, Arcelor Mittal e Intesa San Paolo) abbia preannunciato 5 mila – 6 mila esuberi, spalmati sull’intero gruppo.

Lo stabilimento di strada Bosco Marengo è infatti quello sul quale sono stati compiuti i maggiori investimenti negli ultimi anni, in termini di impiantistica. Inoltre ha una ridotta forza lavoro e opera a buon ritmo, benché la difficile situazione costringa gli impianti a volumi ridotti rispetto al passato.

“Per quanto oggi ci è dato sapere – ha detto l’onorevole Cristina Bargero che da tempo segue da vicino le vicende Ilva – il piano industriale Am Investco è un progetto produttivo e commerciale solido che inserisce Novi – Genova, in un contesto societario leader nel mondo, dandogli così un futuro. Quanto a Novi, già oggi il piano presentato, nel confermare le produzioni in essere, prevede una tenuta del quadro occupazionale. Proprio a Novi sono previsti investimenti industriali di potenziamento ed innovazione, per almeno 20 milioni di euro che potrebbero aumentare nel settore delle lamiere per auto”-.

Alla luce di quanto dichiarato dalla parlamentare che fa parte della Commissione governativa delle Attività produttive e Commercio, i quasi 750 dipendenti di Novi possono moderatamente essere ottimisti. Per il momento, all’interno dello stabilimento, si sta pensando a soluzioni il più possibile “indolore” circa la riduzione del personale. Gli esuberi dichiarati, prima del subentro di Am Investco, erano 140. Quindi un numero assai limitato rispetto a Genova e Taranto.  I quadri direzionali e gli operai con maggiore anzianità, poiché rimarranno inseriti in amministrazione straordinaria (sotto la vecchia amministrazione Ilva), potranno essere accompagnati alla pensione. I dipendenti novesi interessati sono un centinaio, ma presto sarà redatta la lista. I dipendenti che invece rientreranno nella nuova società Am Investco, potrebbero essere riassunti attraverso il Job act che comporterebbe però la perdita di alcuni diritti (da contrattare) come il superminimo individuale e privilegi di anzianità. Si attende un primo step per fine mese, in relazione al programma industriale per Novi.  Intanto si è svolta anche una riunione tra il sindaco e le rappresentanze dei lavoratori Ilva. Scopo della riunione, che si è svolta presso il Palazzo Municipale, era quello di conoscere direttamente dai lavoratori la situazione che si sta vivendo all’interno dell’azienda dopo l’aggiudicazione del gruppo siderurgico alla cordata AM Investco Italy, composta da ArcelorMittal e Marcegaglia. Diversi sono stati i punti in discussione. In particolare, a destare forte preoccupazione è l’ipotesi degli esuberi previsti dal piano industriale e occupazionale presentato dalla futura proprietà. Si è parlato anche dell’andamento dello stabilimento novese, per il quale permane una buona capacità produttiva che non viene, però, utilizzata al meglio a causa della situazione generale del gruppo. “Naturalmente il futuro dello stabilimento novese – afferma il Sindaco Muliere – è legato alla trattativa in corso. Fino a quando non ci sarà l’incontro tra la futura proprietà ed i sindacati nazionali sarà difficile entrare nel merito della questione in maniera puntuale. In ogni caso – conclude Muliere – ho già chiesto e chiederò ancora la convocazione del Tavolo nazionale dei Sindaci delle città sedi di stabilimento, in modo da poter discutere direttamente col Governo. Mi auguro che subito dopo i ballottaggi per le elezioni amministrative l’incontro possa essere convocato”.