Novi Ligure. Rubano gasolio, la Polstrada di Ovada li arresta

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Gli agenti della Polizia Stradale di Ovada, hanno arrestato di due autisti di un mezzo pesante che, approfittando della sosta in area di servizio di un loro collega, erano riusciti a trafugare circa 300 litri di carburante mediante la tecnica del travaso diretto da un serbatoio all’altro.

Il fatto è accaduto nella notte dello scorso 8 febbraio è stato rilevato  da una pattuglia della Polstrada  di Ovada che, verso 2,15, nell’ambito dei servizi di vigilanza stradale per il controllo del territorio ed il contrasto dei reati commessi in ore notturne all’interno delle aree di servizio e di parcheggio, ha sorpreso i due autisti intenti a trafugare del gasolio dal serbatoio del mezzo di un loro collega parcheggiato all’interno dell’area di servizio Marengo nord, sulla bretella autostradale che collega l’Autostrada A/7 con l’Autostrada A/26, nel comune di Novi Ligure.

Gli autori del fatto, dopo aver parcheggiato il loro camion parallelamente a quello della vittima, hanno forzato il tappo del serbatoio servendosi di un “piede di porco” e, successivamente, attraverso una potente pompa di aspirazione appositamente installata ed occultata di fianco al mezzo, si sono appropriati dei 300 litri di gasolio travasandoli nel serbatoio del proprio mezzo.

Alla vista della pattuglia, in quel momento impegnata nel controllo del parcheggio, già teatro di analoghi episodi avvenuti negli ultimi tre mesi, i due malfattori hanno interrotto l’attività delittuosa e, dopo aver raccolto frettolosamente tutta “l’attrezzatura” sono saliti  sul proprio mezzo, cercando inutilmente di dileguarsi

Sono stati arrestati dagli Agenti con l’accusa di furto aggravato e violenza sulle cose esposte alla pubblica fede.

Nella cabina di guida del loro autoarticolato, inoltre, sono state trovate anche due grosse mazze da baseball ed il tutto è stato sequestrato, insieme alla pompa di aspirazione utilizzata per aspirare grosse quantità di liquidi in pochissimo tempo.

Il giorno successivo, i due sono stati processati per direttissima e condannati dall’Autorità Giudiziaria, con patteggiamento, rispettivamente a sei mesi di reclusione e 200 euro di multa e a quattro mesi di reclusione e 200 euro di multa.