Ospedale di Ovada, utile per decongestionare Novi e Alessandria

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L'ospedale di Ovada

La proposta prende forma in una lettera, che i sindaci, capofila Paolo Lantero di Ovada, invieranno domani, lunedì all’Asl Al per salvare l’ospedale di Ovada. Chiedono di incrementare gli ambulatori di cardiologia e ortopedia, più un nuovo ambulatorio pneumo-cardiologico.

Ribadiscono la necessità di attivare il Pronto Soccorso di Ovada, di riferimento per 16 comuni dell’Ovadese e della Valle Stura. che rappresenta il 10% degli utenti dell’Ospedale, come soluzione per snellire l’attività degli ospedali di Novi e Alessandria, in un’ottica di sistema. Inoltre Ovada intende aprire una fase sperimentale, per verificare se, ampliando i servizi territoriali, si potranno ampliare le cure a domicilio e ridurre i ricoveri in ospedale.

“Non ci sono solo richieste, ma proposte concrete – dice il sindaco Lantero – preso atto dell’impegno da parte della Regione di incrementare la diagnostica, chiediamo uno sforzo in più sulla radiologia per fare in modo che i pazienti dell’Ovadese dirottati a Tortona, vengano indirizzati ad Acqui e Novi, che sono raggiungibili con i mezzi di trasporto pubblico”.

Resta imprescindibile l’attivazione del Pronto Soccorso semplice di area disagiata, un diritto che nel 2016 la Regione ha riconosciuto a Ovada, ma che rischia di rimanere sulla carta. “La proposta è di adeguare la struttura e l’organico per fare in modo che il 118 porti a Ovada i pazienti meno gravi, ma anche dai comuni più distanti, per decongestionare gli altri ospedali”. I sindaci puntano sulla sanità territoriale che in futuro dovrebbe compensare i continui tagli alle strutture. Un’infermiera di famiglia per tutto l’Ovadese esiste già.

“Affiancando un’ infermiera di famiglia a due medici, si potrà verificare se il servizio genererà qualità e risparmio”, conclude Lantero, in seguito alla recente riunione con i sindaci, i rappresentanti politici e le associazioni del territorio. Ora si auspica un incontro con l’Asl.