Paolo Villaggio e i legami con Pozzolo e con Gavi

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Paolo Villaggio nel centro di Gavi

Nel giorno delle esequie, anche il territorio novese piange la scomparsa di Paolo Villaggio. Il grande attore genovese, infatti, aveva numerosi e significativi legami con il territorio, in particolare con Pozzolo e Gavi.

Villa Camusso – Persighini

Proprio da Pozzolo, si narra, pare sia nata la proverbiale “sfiga” fantozziana, scandita dall’immancabile nuvoletta dell’impiegato, elaborata e perfezionata dalla celebre saga cinematografico-letteraria.

La vicenda parte da lontano: dalla seconda Guerra mondiale. All’epoca la famiglia Villaggio, sfollata da Genova, trovò ospitalità a Villa Camusso – Perseghini, poiché era in ottimi rapporti col notaio Cesare Camusso. Terminato il conflitto i Villaggio fecero ritorno a Genova, ma papà Ettore continuò a mantenere contatti con Pozzolo. Ogni settimana, nel primo dopoguerra, il signor Ettore arrivava dal capoluogo ligure a Pozzolo in bicicletta (percorrendo i Giovi) per approvvigionarsi di generi alimentari, principalmente di latte.

Quando il piccolo Paolo (classe 1932) ebbe l’età per poter viaggiare da solo in bici, Ettore lo spedì al suo posto a Pozzolo. Un bel giorno, complice l’età imberbe, dopo essersi caricato di bottiglioni di vetro pieni di latte riuscì a fatica tornare nella casa genovese. Ma dopo aver appoggiato la bici contro il muro di casa, tutti i bottiglioni caddero frantumandosi.

Paolo Villaggio nel centro di Gavi

Villaggio ha ricordato l’episodio a Renzo Tornatore, che alcuni anni fa lo contattò in occasione dell’uscita del libro dello scrittore pozzolese Giacomo Martini, “Puteolus Fornuce”, nel quale ricorda la permanenza dei Villaggio in paese.

“Parlai più volte telefonicamente con Paolo Villaggio – racconta Tornatore – per invitarlo a Pozzolo alla presentazione del libro di Martini. Aveva però un carattere difficile. Pretendeva che andassimo a Roma con una troupe, ma rispettosamente gli feci notare che non siamo la Rai. Mi propose allora di farlo colloquiare con una giornalista di Radio Gold ma il giorno dopo, al telefono, fece molte difficoltà. Tentai invano di farlo intervistare da Enzo Baldon per Telecity. Concesse solo a Martini di pubblicare una foto. Non so se pretendesse di essere pagato, ma noi il libro lo abbiamo pubblicato per beneficenza e con poche risorse. L’altro legame, con Gavi, è molto più recente. A dispetto del diabete e della glicemia alle stelle, Paolo Villaggio era solito farsi ospitare da amici, dove puntualmente si caricava, forse memore dell’infanzia, non più di latte, ma di amaretti e vino bianco”.