Fra incertezza e speranze, i lavoratori della Pernigotti proseguono l’assemblea permanente nello loro fabbrica di Novi Ligure, presidiata ormai dal 6 novembre, il giorno seguente l’annuncio della proprietà turca di voler chiudere lo stabilimento dei gianduiotti e del torrone. La notizia riportata dai giornali di un possibile acquirente, l’imprenditore tessile di Fubine Riccardo Piacenza, non ha fatto saltare di gioia i sindacati e i dipendenti, poiché, seppure si sia detto pronto ad assumere tutti i 250 lavoratori in sciopero, compresi quindi gli interinali, Piacenza ha detto che restano dubbi sulle possibilità di acquisire il marchio Pernigotti, che i turchi vogliono ovviamente tenere per sé per poter commercializzare la produzione esternalizzata altrove con l’abbattimento dei costi fissi dei dipendenti. Piacenza ha fatto sapere di essere a capo di una cordata di imprenditori: una buona notizia ma i sindacati attendono l’esito dell’incontro tra il premier Conte e i fratelli Toksoz, ancora fissare, sul quale ha annunciato il suo interessamento anche il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, in visita sabato scorso alla Pernigotti con l’europarlamentare Alberto Cirio.

Sergio Chiamparino

Il tema della più antica fabbrica novese è stato intanto affrontato anche dal Consiglio comunale nella serata di ieri. “Il ministro Luigi Di Maio – ha detto il sindaco Rocchino Muliere illustrando al Consiglio l’esito del tavolo di crisi al Mise – ha affermato con molta chiarezza che non si può dividere il marchio Pernigotti dalla produzione sul territorio; l’intenzione è quella di procedere alla cassa integrazione per ristrutturazione aziendale, cosa che fornirebbe maggiori tutele per i lavoratori e più tempo per perseguire un vero rilancio dell’azienda. Ribadisco l’importanza, congiuntamente alle organizzazioni sindacali, di resistere e mettere in atto ogni iniziativa possibile per difendere i lavoratori e per gridare con forza che non può esistere il marchio Pernigotti senza la città e lo stabilimento di Novi. Aspettiamo, quindi, con fiducia l’incontro tra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e la proprietà”. Domani, alle 15,30, nello stabilimento arriverà il presidente della Regione Sergio Chiamparino.