Il gruppo Toksoz annuncia azioni legali contro il Comune di Novi Ligure per lo stabilimento Pernigotti. La questione riguarda il vincolo previsto nella variante parziale al piano regolatore, in approvazione mercoledì prossimo da parte del Consiglio comunale: lo stabilimento di viale della Rimembranza potrà essere trasformato in case e uffici solo se la produzione si sposta sul territorio novese, altrimenti resta tutto com’è, rendendo di fatto molto meno appetibile economicamente l’edificio. Una condizione richiesta dal Consiglio comunale, all’unanimità, nel novembre scorso, quando l’amministrazione comunale era stata impegnata, tra l’altro, a impedire speculazioni edilizie sulla fabbrica, pochi giorni dopo l’annuncio del gruppo Toksoz di voler chiudere l’attività. I turchi hanno inviato, tramite lo studio legale Legance di Milano, al Comune un’osservazione alla variante con la quale si chiede di eliminare quanto previsto sostenendo che si tratti di “un’imposizione che tenta di influenzare la società impedendole di disporre e di godere del bene”, sul quale la Pernigotti non potrà perseguire le sue “strategie”. Secondo i turchi, si è di fronte a una sorta di “espropriazione” e la condizione prevista nella variante contrasterebbe con l’obiettivo della reindustrializzazione del sito prevista dall’accordo con il governo del novembre scorso.

Il Comune, come ha spiegato l’assessore Maria Rosa Serra in commissione Urbanistica, intende respingere l’osservazione, “poiché non si comprende quale sia il legame tra la condizione prevista nella variante e il progetto di reindustrializzazione. La previsione di ricollocare fuori dalla città di Novi Ligure la Pernigotti risale alla fine degli anni Ottanta, inizio anni Novanta. L’azienda era titolare di un’area industriale vicino al Cipian, poi ceduta alla Tre Colli, oltre che del magazzino accanto alla Novi, verso Serravalle. Il piano regolatore dell’epoca – ha proseguito Serra – prevedeva la riconversione dello stabilimento in residenziale e terziario solo in caso di trasferimento fuori città. Quindi, oggi come allora, si vuole premiare chi delocalizza a Novi, guardando all’interesse pubblico generale”. Una posizione condivisa anche dai 5 stelle. Duro il commento del sindaco Rocchino Muliere: “L’atteggiamento della proprietà è spudorato e vergognoso. Oltre a lasciare senza lavoro 200 famiglie vogliono anche speculare sullo stabilimento”. I Toksoz, con l’avvocato Alessandro Botto dello studio Legance, intendono impugnare la variante: “Le condizioni poste dal Comune svuotano di fatto, senza alcun indennizzo, i diritti della proprietà sull’edificio. Ci sono i termini per un’impugnazione di fronte al Tar”.