Nell’allevamento di Lerma sono già stati eseguiti, a Predosa inizieranno a breve. Come annunciato dalla Regione e imposto dal ministero della Salute per contrastare la Pesta suina africana (Psa), negli allevamenti nei Comuni della zona infetta i maiali devono essere tutti abbattuti anche se sono sani per evitare un’eventuale contagio dai cinghiali e quindi danni enormi a tutta la filiera suinicola. A Predosa, nell’allevamento di Michela e Fulvio Spina l’Asl ha comunicato l’abbattimento di tutti i 260 capi, utilizzati per la produzione del prosciutto di Parma. A Lerma da una decina d’anni è attivo l’allevamento Rottoli. Secondo quanto emerso dal Consiglio delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, i circa 2 mila maiali sono già stati tutti eliminati. “Sono stati tutti distrutti – ha detto il consigliere Marco Moro, allevatore di suini a Borghetto Borbera – e le carcasse sono state trasportate nell’inceneritore di Torino, che sembra abbia avuto qualche difficoltà poiché sono troppi. Al titolare dell’allevamento di Lerma è stato proposto, in alternativa, l’interramento delle carcasse ma con un relazione geologica sul terreno a suo carico. Lui ovviamente ha rifiutato”. In totale, nella zona infetta i maiali da abbattere sono circa 5 mila. Luca Brondelli, presidente di Confagricoltura Alessandria, commenta: “Adesso speriamo che arrivino presto i risarcimenti per gli allevatori, che non hanno nessuna colpa di questa situazione e soprattutto che si inizi presto con l’abbattimento dei cinghiali, problema sempre sottovalutato e non gestito in questi ultimi anni”.