I cacciatori che fanno parte delle squadre di cinghialisti non vogliono prendere parte al futuro Piano regionale che dovrà eliminare l’80% degli ungulati dalla zona infetta dalla peste suina africana (Psa). Succede negli ambiti territoriali di caccia (Atc) Al3 e Al4, che riguardano Acquese, Ovadese. Novese e Tortonese. La Regione dovrà predisporre il Piano per il contenimento della Psa richiesto dal governo con un decreto che impone per il massiccio abbattimento dei cinghiali solo la caccia di selezione. Questa consiste in un solo un cacciatore, armato di carabina, che attende l’animale a cui sparare, senza farlo inseguire dai cani per evitare la diffusione del virus. Un metodo che le squadre dei cinghialisti degli Atc, almeno la maggior parte, non ritiene valido. Secondo loro, l’intervento non sarebbe praticabile. Per questo, diverse squadre non prenderanno parte al Piano regionale.

Controlli alla ricerca di carcasse di cinghiale

E’ stata esclusa la braccata – dice Roberto Prando, presidente dei due Atc – ma i cacciatori chiedono di poter impiegare almeno qualche cane per mettere in pratica la girata. La risposta è stata negativa”. Ora la Regione e la Provincia dovranno trovare il personale. “Gli enti – aggiunge Prando – hanno poco personale alle loro dipendenze e dovranno cercare i cosiddetti selecontrollori, cioè i cacciatori formati per la caccia di selezione, che comunque non mancano”. I casi di Psa tra Liguria e Piemonte restano 39, comprese le ultime tre carcasse positive trovate ad Arquata Scrivia e Montaldeo, sempre all’interno della zona infetta e dell’area compresa tra le autostrade A7 e A26. I controlli alla ricerca di cinghiali morti proseguono intorno alle arterie autostradali.