Sono tante le associazioni del territorio che in un comunicato congiunto condannano l’ordinanza del 13 gennaio, del Ministero della Salute e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che, nell’ambito delle misure disposte per contrastare la diffusione della peste suina africana, hanno vietato per sei mesi, oltre la caccia anche per la raccolta dei funghi e dei tartufi, la pesca, il trekking, il mountain biking e le altre attività che, prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, comportino un rischio per la diffusione della malattia. La zona interessata, come è noto riguarda diversi comuni della Liguria e del basso Piemonte, tra di essi i territori della val Borbera e della val Curone, della val Lemme e dell’Alto Monferrato Ovadese.
Chi cammina o va in bici lo fa seguendo sentieri prestabiliti, non gira nei boschi senza un criterio. La possibilità che questa forma di presenza umana determini l’allontanamento o lo spostamento di gruppi di animali selvatici (elevatissima invece nella pratica venatoria della braccata) è quindi piuttosto remota. La frequentazione umana degli ambienti naturali è una parte minoritaria del problema rispetto alla veicolazione dovuta ad altre specie selvatiche (anche le zecche possono trasmettere il virus) e il blocco nei modi previsti dall’ordinanza ministeriale avrebbe dunque effetti ben poco rilevanti sulla salvaguardia degli interessi della filiera dell’allevamento suino. Per contro, la chiusura delle attività di tipo escursionistico avrebbe conseguenze estremamente gravi, se non fatali, per un’altra filiera economica (non paragonabile forse dal punto di vista del giro di affari, ma di vitale importanza per i territori interni). Nei nostri territori appenninici, intere economie vivono in gran parte grazie alla pratica dell’escursionismo e del trekking, e sono già in estrema difficoltà a causa del Covid.
Il comunicato è firmato da: Cammino dei Ribelli, Comitato Territorio Quattro Province, Paradiso Val Borbera, ANPI Valborbera Sezione Pinan, Associazione Albergatori e Ristoratori Val Borbera e Valle Spinti, Associazione Culturale Roba de Streije Associazione Fondiaria Terre del Bossola, Associazione Ricreativa Culturale Cosola, BorberAmbiente, Boscopiano, Circoli Acli di Rocchetta Ligure e di Vigo, Comitato Spontaneo di Bosio, Consorzio Miglioramento pascoli Cosola, Oro in Natura, Progetto Ambiente, La Strada del Sale (Mercato biologico di Volpedo), Valborbera NaturalMente e dalle Pro Loco di: Albera Ligure, Cabella Ligure, Cosola, Persi, Roccaforte Ligure.