Il rifugio del monte Gropà, a Fabbrica Curone (mai aperto)

Le deroghe alle restrizioni per l’outdoor promesse a marzo non sono arrivate e così domenica 1° maggio il Comitato #fuoridipeste organizzerà una manifestazione di protesta sul monte Gropà, tra Val Curone e Val Borbera. Si chiederà la riapertura del sentieri nella zona infetta dalla Psa, già avvenuta in Liguria da circa un mese. Il Piemonte, sostiene il comitato, non è ancora andato al di là delle semplici promesse. “Il Commissario Angelo Ferrari a metà marzo aveva preannunciato poco più di un mese di attesa per arrivare alle prime deroghe all’ordinanza del 13 gennaio, che per sei mesi ha vietato la frequentazione dei boschi nei 114 Comuni della zona infetta per la Peste Suina Africana. Nonostante le promesse Pasqua è andata, il ponte del 25 aprile anche. Per questo il primo maggio diventa una data simbolo”, dice Checco Galanzino, imprenditore, trail runner e promotore del Comitato spontaneo #fuoridipeste. “Domenica a Caldirola sarà in funzione la seggiovia. La utilizzeremo per raggiungere il Monte Gropà, a 1446 metri di altitudine e nel rispetto delle regole, in corrispondenza della piazzola della stazione di arrivo insceneremo una simbolica protesta per ricordare che il nostro territorio non può più aspettare: con il blocco delle attività outdoor abbiamo già perso 15 mila presenze turistiche e ci troviamo in una situazione paradossale in cui, ciò che è consentito pochi metri oltre il confine con la Liguria, da noi è vietato”.

Checco Galanzino

Il Comitato #fuoridipeste – che raduna oltre 10mila firmatari e annovera tra i suoi componenti il Comune di Tortona, le Aree protette dell’Appennino Piemontese, associazioni di categoria, rappresentanti di attività turistico-ricettive e semplici cittadini – ha presentato al Commissario per l’emergenza e agli assessori regionali una proposta di Protocollo per la liberalizzazione delle attività outdoor, utilizzata in Liguria come spunto per autorizzare le prime deroghe. Si attende ora, sostiene il comitato, che anche il Piemonte faccia altrettanto ma dalla Regione non arrivano segnali. “Ci auguriamo di cuore che domenica diventi un’occasione di festa per tutti. Qualora le auspicate deroghe dovessero finalmente arrivare, la protesta diventerà l’occasione per spostarsi fino alla vetta del Giarolo e brindare, con pane, Salame Nobile del Giarolo e Timorasso, alla riapertura – nel rispetto delle regole del nostro Protocollo – di una rete di 450 km di sentieri, vera ricchezza del nostro territorio”. Intanto, l’assessore regionale Marco Protopapa annuncia che verso la metà di maggio potrebbero iniziare i lavori della maxi recinzione anti Psa, da Bric Berton, nel territorio di Ponzone, verso Olbicella e poi Orsara Bormida e Rivalta Bormida per poi proseguire il tracciato già previsto verso il Novese. Bocciato lo spostamento verso Sassello, più a ovest, dopo la scoperta di un cinghiale morto di Psa a Prasco, nell’Acquese. La Regione, assicura l’assessore, si è messa a disposizione per fare da stazione appaltante per assegnare prima possibile i lavori, anche per conto della Liguria. Il commissario straordinario Angelo Ferrari avrebbe tempi più lunghi. Secondo Protopapa, la Regione ha chiesto al commissario che, una volta avviato il cantiere, vengano subito autorizzate le deroghe per l’outdoor.