Salvato vent’anni fa dall’abbandono grazie ai soldi pubblici, il mulino di Pravaglione sta di nuovo crollando. L’edificio risale al ‘700 ed era uno dei tantissimi mulini attivi in alta Val Borbera. Nel 2002 l’amministrazione comunale aveva trovato i fondi per rimettere in sesto l’edificio dopo aver stipulato una convenzione con il proprietario, che lo aveva concesso in uso gratuitamente al Comune in cambio, per l’appunto, della ristrutturazione e della gestione a favore dei cittadini. Vennero rimessi a nuovo gli ingranaggi alimentati dall’acqua di un canale e all’inizio il mulino venne utilizzato per alcune feste organizzate dalla pro loco. Poi, il silenzio.

Il mulino di Pravaglione

Dieci anni dopo del mulino si è ricordato l’allora sindaco di Rocchetta Ligure, Giorgio Storace, che con la sua impresa dedicata alle energie rinnovabili ha stipulato una convenzione per poter utilizzare l’acqua del canale a favore di una centralina idroelettrica. Il mulino, nel frattempo, ha ricominciato a decadere e ora il Comune, anche per rispettare la convenzione con il proprietario, deve di nuovo intervenire. Il tetto è a rischio e i topi si sono mangiati alcune parti interne in legno. La giunta guidata dal sindaco Alessia Morando ha approvato un progetto da 50 mila euro con il quale parteciperà a un bando del Gal Giarolo per ottenere, eventualmente, fondi europei. Poi il Comune dovrà trovare un gestore per davvero.