Una situazione delicata”. Così la Regione definisce l’intervento previsto dal Comune di Serravalle Scrivia sul centro storico per arrivare al raddoppio di via Roma. Il 12 aprile si terrà la prima conferenza di copianificazione per valutare la proposta di progetto preliminare approvata a febbraio dal Consiglio comunale. In quella sede tutti gli enti coinvolti saranno chiamati a esprimersi e lo scoglio principale potrebbe arrivare dalla Regione e dalla Soprintendenza per via delle norme che tutelano gli edifici che dovranno essere “tagliati” o definitivamente abbattuti per via della loro origine medievale. L’altro nodo al momento non ancora sciolto, essendo questa una fase solo preliminare, riguarda gli imprenditori che vorranno investire ricostruendo o ristrutturando gli edifici. Fino a sabato 6 aprile i cittadini possono presentare in municipio le loro proposte. “Non c’è alcuna pregiudiziale su questo progetto – spiegano dagli uffici dell’assessorato all’Urbanistica della Regione – che deve ancora essere valutato nel dettaglio nelle conferenze di copianificazione. La prima è programmata per il 12 aprile e lì emergeranno i primi dettagli. Ci sono stati addirittura casi in cui la Regione voleva abbattere degli edifici che poi sono rimasti in piedi, quindi non è che l’ente voglia per forza di cose impedire gli interventi previsti a Serravalle. Serve una attenta valutazione poiché è una situazione delicata”.

Via Roma a Serravalle

Che si temano “ostacoli” da Torino è emerso anche nella recente assemblea pubblica che il Comune ha organizzato in municipio per illustrare la proposta di progetto. “La Regione – ha detto il sindaco, Alberto Carbonepunta a farci abbandonare il progetto poiché troppo grande ma noi non intendiamo certo distruggere il centro storico, semmai lo vogliamo riqualificare cogliendo l‘occasione dei fondi del Terzo valico, utilizzabili solo solo lungo la linea ferroviaria”. Come è noto, con via Roma raddoppiata dalla piazza del Monumento fino all’ingresso da Arquata Scrivia e Gavi, via Berthoud verrebbe pedonalizzata. “Una delle difficoltà – ha spiegato l’assessore Antonino Bailosarà trovare le sinergie necessarie con i privati per gli interventi sugli edifici. Abbiamo ipotizzato la creazione di edifici dedicati al social housing con minialloggi per giovani coppie o anziani con servizi comuni e agevolazioni sul pagamento degli oneri per chi investe”. Solo ipotesi, per ora, per questa zona degradata del centro storico, ridotta in queste condizioni, come ha ricordato Bailo, “anche per via delle scelte viabilistiche risalenti all’800, con l’arrivo della ferrovia, e ai primi decenni del ‘900, che hanno fatto perdere il valore storico medievale del centro di Serravalle. Ora mi si dice che gli edifici sui quali vogliamo intervenire sono fatti con le pietre di Libarna. Io ho chiesto se c’è scritto sopra”. Come a dire che da Torino e dalla Soprintendenza ci sarebbe un eccesso di zelo nel voler tutelare a tutti costi edifici in alcuni casi fatiscenti. Il taglio degli edifici, ha assicurato Bailo, “farà senz’altro discutere: in Regione abbiamo a che fare con tecnici che in passato hanno imposto la creazione dei portici con i vetri per gli edifici riqualificati di via Berthoud, mai visti a Serravalle”. I tempi dell’iter, se non ci saranno ostacoli insormontabili, saranno lunghi. Il tecnico comunale Luciano Camera prevede che la Regione chiederà l’esame dei documenti da parte della cosiddetta commissione 91 bis per esprimersi, insieme alla Soprintendenza, sul centro storico. “Ci chiederanno anche – ha proseguito – chi ricostruirà gli edifici. È una scommessa”.