Salvare i posti di lavoro”: con questa discutibile motivazione il centrodestra in Regione vuole abolire le regole stabilite dalla legge regionale del 2016 che imponeva forti limiti al funzionamento delle slot machine, le macchinette mangiasoldi che hanno rovinato e stanno rovinando le persone colpite dal vizio del gioco e le loro famiglie. Le limitazioni riguardavano le distanza da scuole, banche e chiese, per esempio. Duro l’attacco del consigliere regionale Giorgio Bertola (5 stelle): “Con un colpo di spugna nella legge Omnibus Cirio e la Lega vogliono cancellare la legge regionale sull’azzardo. Dare il via libera alle macchinette mangiasoldi, in questo momento storico, è un’operazione criminale. Le imprese devono ripartire in sicurezza, le famiglie piemontesi gestire lavoro e figli, interi settori economici sono ancora bloccati e qual è la risposta della Regione? Più gioco d’azzardo e via libera alla caccia al merlo, sono questi infatti i principali provvedimenti contenuti nella legge Omnibus in discussione in Consiglio regionale”. A presentare l’emendamento contestato è stato l’assessore Andrea Tronzano. Bertola prosegue: “L’emendamento presentato in queste ore dall’assessore Tronzano cancella, di fatto, i provvedimenti più importanti contenuti nella legge 9/2016, che ha aiutato molte famiglie piemontesi ad uscire dal tunnel delle ludopatie.

Il consiglio regionale del Piemonte

Lo raccontano i numeri delle analisi condotte da IRES Piemonte (Istituto di ricerca della Regione Piemonte) che fotografano un calo del giro d’affari di circa 500 milioni nel 2018. Cirio e Lega – conclude l’esponente 5 stelle – vogliono portare indietro le lancette dell’orologio a quando le lobbies dell’azzardo avevano il campo libero. Non lo permetteremo”. Tronzano, da parte sua, replica: “ “Ricordo che durante la stesura della legge nel 2015/16 le associazioni di categoria non sono mai state audite: l’hanno saputo a legge in vigore. Ricordo che i dati dei monopoli dimostrano con chiarezza che il gioco si è solo spostato su altre tipologie e quindi in Piemonte non è diminuito. Ricordo che con l’eliminazione del gioco legale è aumentata l’illegalità, come si vede dai crescenti interventi delle forze dell’ordine. Ricordo che anche i sindacati sono preoccupati per i lavoratori del settore. Ricordo che non vogliamo cambiare la legge quando parla di prevenzione, salute, cura, sensibilizzazione. Ricordo che chi ha aperto dopo il 2016 si adegua alla legge attualmente in vigore anche se cambieremo l’articolo che agisce sulla retroattività. Oggi, il problema dei piemontesi è il lavoro e noi vogliamo salvare i posti di lavoro”.