Il centrodestra in Regione vuole modificare la normata regionale sul gioco d’azzardo. Una proposta già avanzata a giugno, scatenando non poche polemiche, che ora inevitabilmente ritornano. La Lega in particolare, pur essendo il Piemonte in pieno secondo lockdown in un anno, vuole smantellare la legge regionale del 2016 che ha imposto forti limiti al funzionamento delle slot machine, le macchinette mangiasoldi che hanno rovinato e stanno rovinando le persone colpite dal vizio del gioco e le loro famiglie. Le limitazioni riguardavano le distanza da scuole, banche e chiese, per esempio. Ora il partito di Salvini ha portato in discussione in Consiglio regionale la Proposta di Legge 99 per normare il gioco legale piemontese, nell’ottica un superamento della legge del 2016 per il contrasto al gioco d’azzardo patologico.
“In una lunga riunione virtuale – fa sapere la Lega – è stato presentato lo studio della Cgia Mestre “Il Gioco legale in Piemonte”, alla presenza per la nostra regione dell’assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Tronzano, e del consigliere della Lega, Claudio Leone, primo firmatario della Pdl che si propone di rimettere l’imprenditoria e il gioco legale al centro dell’attenzione”. “Vogliamo proseguire la strada intrapresa per modificare la legge del 2016 – ha commentato il primo firmatario Claudio Leone, che in Piemonte è presidente della commissione commercio – dopo aver verificato attentamente i fenomeni relativi al gioco in questi 4 anni. I dati parlano chiaro purtroppo e non c’è stato un vero beneficio a livello di diminuzione della ludopatia, che si è spostata addirittura su canali illegali, mentre è palese l’effetto nefasto, dal punto di vista economico ed occupazionale“.

Palazzo Lascaris, sede della Regione

“Vogliamo lavorare – ha concluso il consigliere regionale Claudio Leone – per aiutare gli imprenditori che hanno investito nel gioco legale, salvaguardando il giocatore dal mondo del sommerso, cercheremo di condividere questa filosofia con le minoranze e di raggiungere il risultato in tempi non ancora quantificabili ma, speriamo, rapidi“. Di tutt’altro avviso il gruppo dei 5 stelle in Consiglio regionale: “Nel bel mezzo della seconda ondata di contagi, il Centrodestra al governo del Piemonte pensa a smantellare la legge regionale contro le ludopatie. Una prospettiva folle, soprattutto se pensiamo al delicato momento che sta attraversando la nostra Regione. Incentivare il gioco d’azzardo non è certo un modo accettabile per far ripartire l’economia. Non lo permetteremo, e difenderemo in ogni modo l’ottima legge regionale 9/2016 alla cui stesura il Movimento 5 Stelle ha collaborato attivamente con proposte concrete a tutela dei cittadini. Una legge presa a modello da altre Regioni, ma che Cirio e la Lega vorrebbero annacquare. I numeri – proseguono gli esponenti 5 stelle – dimostrano che la legge piemontese contro il gioco d’azzardo patologico funziona, come peraltro evidenziato da un recente studio di IRES Piemonte (Istituto di ricerca della Regione Piemonte). Anche i numeri contenuti nel rapporto della Cgia di Mestre evidenziano che la Legge sta raggiungendo i propri obiettivi. Il documento si sofferma prevalentemente sugli effetti negativi per i gestori, conseguenze prevedibili che vanno comunque contrastate con adeguate politiche per il lavoro di cui la Regione è responsabile. Lo studio tuttavia non tiene conto degli effetti positivi avuti dalla legge sul versante sanitario del contrasto alle ludopatie ed al gioco d’azzardo patologico”.