Respinto il ricorso di Astm per il mancato affidamento dell’A21

Anche il Consiglio di Stato lo ha giudicato infondato. Il Gruppo però lotterà in tutte le sedi competenti per tutelare i propri diritti.

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Satap A21

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dalle società del Gruppo Astm contro l’esclusione dalla gara per la concessione delle attività di gestione delle tratte autostradali A21 Torino-Piacenza, A5 Torino-Quincinetto, la Bretella di collegamento A4/A5 Ivrea-Santhià, la diramazione Torino-Pinerolo e il Sistema autostradale tangenziale torinese (Satt), che potrebbe passare dal Gruppo Gavio al Consorzio Stabile Sis, gruppo italo spagnolo controllato dalla torinese Inc della famiglia Dogliani.

Astm, che si era aggiudicato la gara a fine novembre, è stato poi escluso «per mancanza dei requisiti da parte della capofila concessionaria», la Salt, Società Autostrada Ligure Toscana, requisiti però posseduti dalle imprese mandanti (Itinera, Euroimpianti, Sinelec e Proger). Proprio alla luce di queste considerazioni il gruppo controllato dalla famiglia Gavio, convinto della legittimità del proprio operato, aveva deciso di appellarsi al Consiglio di Stato.

Il ricorso contro il ministero delle Infrastrutture per il mancato affidamento in concessione della A21 e delle altre tratte autostradali è stato presentato per riformare la sentenza del Tribunale amministrativo del Lazio dello scorso gennaio, che aveva confermato l’esclusione del raggruppamento perchè la Salt, in sede di verifica dei requisiti di partecipazione, «non avrebbe dimostrato il possesso di attestazione Soa (cioè i requisiti per la costruzione, ndr), necessaria per l’esecuzione (in misura maggioritaria) dei lavori oggetto della concessione, come prescritto dal bando di gara». Anche il Consiglio di Stato però ha giudicato infondato il ricorso in appello.

«Il Gruppo prende atto della sentenza del Consiglio di Stato – dicono da Astm – e, fermamente convinto della legittimità del proprio operato e della sua rispondenza alla legge, valuterà insieme ai propri legali ogni ulteriore iniziativa in tutte le sedi competenti a tutela dei propri diritti».