Soldi, auto, titoli, un alloggio, una polizza vita: restano ancora sotto sequestro i beni della coop Bpb Service di Tortona e dei suoi titolari, Sandro Basiglio, già presidente del Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale del Tortonese (Cisa), Stefano Pancamo e Nino Borsani, già amministratore delegato. La corte di Cassazione ha confermato quanto stabilito dal giudice per le indagini preliminari (gip) e poi dal tribunale del Riesame, respingendo i ricorsi di Basiglio e Pancamo.

Sandro Basiglio
Sandro Basiglio

Lo scorso anno erano partite le indagini della Guardia di Finanza di Tortona nei confronti della coop, fino a non molto tempo presente nell’Interporto di Rivalta Scrivia per occuparsi di facchinaggio. La Bpb aveva ottenuto 257 mila euro dal ministero dei Trasporti per far svolgere dei corsi di specializzazione per i propri 147 dipendenti per innalzare gli standard di sicurezza nei settori dell’autotrasporto e della movimentazione merci. Soltanto che, secondo la Gdf e come hanno poi confermato sia il gip, sia il riesame sia la Cassazione, i corsi non sono mai tenuti e Basiglio, insieme agli altri due, è finito indagato per truffa ai danni dello Stato. Da qui la decisione iniziale del gip, poi confermata dagli altri giudici, di mettere sotto sequestro macchine, appartamenti, polizze vita e altro per il valore dei fondi pubblici ottenuti.

Le accuse nei confronti dei tre sono basate sulle testimonianze dei dipendenti della Bpb: la maggior parte di essi, interrogati dalle Fiamme gialle, aveva escluso di aver mai preso parte ai corsi in questione. Addirittura, avevano disconosciuto le firme sui registri di presenza dei corsi e ammesso di aver ricevuto pressioni da parte della dirigenza per dichiarare il falso agli agenti. Pressioni che, in base quanto scrive la Cassazione nella sua sentenza, furono esercitate dal figlio di Sandro Basiglio, Lorenzo Oscar, indicato dai giudici come dirigente della coop Global Business Service Formation, che avrebbe fornito i docenti per i corsi. “Sandro Basiglio – spiega il difensore Marco Del Nevo – è indagato come rappresentante della Global Business Service Formation, società che ha fornito gli insegnanti per i corsi sul cui svolgimento o meno si basa l’indagine. Fra questi c’era il figlio di Sandro Basiglio, che non mi risulta invece essere dirigente di quest’ultima coop. A questo punto, con la sentenza della Cassazione, si attende la richiesta di rinvio a giudizio”. L’ex presidente del Cisa è stato condannato a pagare le spese legali e un’ammenda di 1.500 euro.