Era stata aperta nel 2012 da un killer della ‘ndrangheta, poi diventato collaboratore di giustizia, mentre la scorsa primavera era stata sequestrata dall’autorità giudiziaria di Alessandria. La lavanderia Lava & Cuce del centro commerciale Iper di Serravalle Scrivia, così come quella del centro commerciale Bennet di Novi Ligure, ora riaprirà con un nuovo gestore. Ad annunciarlo sono i manifesti davanti alla serranda del negozio. Non si sa chi sarà il nuovo gestore né si conoscono i tempi della riapertura. I sigilli del tribunale, rimossi di recente, erano stati affissi la scorsa primavera e le due attività, insieme a una terza lavanderia al centro Panorama di Alessandria, erano state affidate dal giudice a un amministratore. La famiglia titolare era finita al centro dell’indagine “Lavo e cucio”, che ha interessato anche Aprigliano, un Comune in Provincia di Cosenza: in cinque sono stati accusati di trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio. In precedenza erano state sequestrate auto e conti bancari.

Reati che, aveva precisato Mariano Berardi, il titolare delle tre lavanderie, erano di carattere finanziario e “nulla hanno a che vedere con la ‘ndrangheta”. Dall’indagine era però emerso che la lavanderia di Serravalle Scrivia era stata avviata nel 2012 da Gennaro Pulice, pluripregiudicato di Lamezia Terme, già affiliato alla cosca ndranghetista “Iannazzo-Cannizzaro-Daponte”, killer della mafia calabrese, autore di un primo omicidio ad appena 15 anni. Pulice negli ultimi anni è diventato un pentito ma dieci anni fa a Serravalle Scrivia aveva intestato fittiziamente alla moglie la lavanderia, poi ceduta, nel 2013, alla consorte di Berardi, definito dai carabinieri “uomo di fiducia” di Pulice, al quale finivano comunque i guadagni. Pulice temeva infatti sequestri e confische da parte dell’autorità giudiziaria. La lavanderia di Alessandria, una volta dissequestrata, è stata invece smantellata.