Rocchetta Ligure. Firme contro i lavori sulla piazza.

Cittadini, Italia Nostra e minoranza chiedono una pausa per dare dignità al centro del paese.

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Prosegue, senza soluzione di continuità, la vicenda della piazza Regina Margherita di Rocchetta Ligure. Il caso è esploso alla fine di agosto, quando l’Amministrazione ha presentato alla popolazione il progetto per “la messa in sicurezza” della piazza, che tuttavia la Giunta, presieduta dal sindaco Fabio Cogo, aveva già approvato tre mesi prima, esattamente il 6 maggio e i lavori subito appaltati.

L’intervento, finanziato con fondi ministeriali per 84mila euro oltre a 10mila euro per i marciapiedi, più che una “ messa in sicurezza”, appare come un rifacimento totale, che ne stravolge l’aspetto originale, modificandone la viabilità, spostando il monumento dedicato ai Caduti delle guerre e abbattendone gli alberi secolari. Uno di questi è già stato tagliato, tra l’altro, nei giorni che hanno preceduto la commemorazione del 4 novembre.

Il progetto

Le tre consigliere comunali di minoranza hanno, a più riprese, chiesto un momento di informazione e riflessione prima di proseguire i lavori in corso, anche in virtù della reazione negativa di gran parte della popolazione che non ha affatto apprezzato, per usare un eufemismo,  il nuovo look della loro piazza.

Il caso è arrivato anche a Italia Nostra, l’Associazione Nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione, che ha inviato un esposto al Comune e per conoscenza alla Soprintendenza, alla Regione e alla Provincia, rilevando come il nuovo progetto “compromette l’identità del luogo e non gli offre la giusta prospettiva di sviluppo”.

L’albero abbattuto

Così, una cinquantina di abitanti del concentrico di Rocchetta Ligure, (su circa 80) stanchi di essere ignorati dal loro sindaco hanno recapitato in Municipio una petizione con la quale chiedono la conservazione delle caratteristiche storiche della piazza, la sostituzione delle pianta abbattuta, ed esprimono i loro timori sull’aspetto tecnico, evidenziando come la pendenza della nuova pavimentazione prevista, convoglierebbe le acque piovane verso le case. Inoltre, fanno presente che: “La prevista colata di cemento, non necessaria, posta quale base per gli autobloccanti renderebbe impossibili riparazioni e manutenzioni, se non a costi elevatissimi”. Ricordano che sotto la piazza scorrono molteplici tubature (acqua, gas, luce, telefonia, nonché la roggia del paese) che richiedono pozzetti d’ispezione. Anche la sicurezza è messa in rilievo: “Gli autobloccanti sopra una lastra di cemento, rimarranno sicuramente  umidi e, con le gelate invernali, saranno rischiosi per chi vi transita in particolare  per i  pedoni. Posati quali pavimento per i parcheggi auto, in breve saranno intrisi di macchie d’olio vanificando così quello che, nelle intenzioni del progetto, dovrebbe essere una miglioria”.

Ora, a tutte queste proteste non resta che attendere la risposta del Sindaco che, scelto dai suoi cittadini, dovrebbe esserne al servizio e anche o soprattutto il portavoce, ancor più in un piccolissimo paese che conta un numero esiguo di abitanti, dove tutti si conoscono, s’incontrano nell’unica piazza, che non può e non deve essere oggetto di scontro, ma luogo di aggregazione dove scambiare idee e opinioni.

Resta il fatto ineludibile che gli amministratori passano, ma le piazze restano, salvo che arrivino altri amministratori che, utilizzando altri soldi pubblici, non decidano in totale autonomia di stravolgere tutto.