Castellazzo Bormida

Scoperti durante un controllo stradale i sedicenti operai dell’acquedotto, che hanno messo a segno una serie di furti sparsi, forse gli stessi che hanno agito anche a Predosa, Castelletto d’Orba, Rocca Grimalda ed altri paesi dell’Ovadese, inscenando il tranello dell’acqua inquinata.

I Carabinieri della Stazione di Castellazzo Bormida hanno denunciato per furto aggravato due cittadini italiani di 33 e 31 anni, residenti in provincia di Asti, pluripregiudicati. La denuncia prende avvio dall’inseguimento del 16 maggio di una Opel Corsa effettuato da una volante della Polizia di Alessandria. Si è concluso con uno speronamento in città e con un arresto. Sull’auto venivano ritrovati pettorine, finti apparecchi elettronici, radioline e altro che facevano pensare ad alcuni furti in abitazione nei confronti di persone anziane. L’intuizione dei Carabinieri di Castellazzo, che ricordavano due episodi in cui era stata notata la Opel Corsa di cui le vittime avevano però rilevato la targa errata perché contraffatta, era corretta. In tali circostanze i ladri si erano spacciati per addetti dell’acquedotto, del gas, carabinieri o altro e, come è stato accertato, avevano colpito anziani appena rientrati dalla spesa o dall’ufficio postale.

Una volta entrati in casa, facevano la prova del rubinetto, mentre l’acqua scorreva, spruzzavano sostanze nell’aria per intontire i malcapitati, poi chiedevano loro di consegnare denaro e preziosi per proteggerli dall’azione corrosiva dell’acqua e fuggivano, non senza aver perlustrato l’abitazione, comunque prima che i derubati potessero rendersi conto dell’accaduto. Uno degli ultimi episodi è avvenuto a Borgoratto, uno dei primi fatti si verificava due anni fa a Predosa.