Ovada, pendolari e sindaci all'assemblea del 3 febbraio

L’emergenza treni richiede soluzioni tecniche e strategie di sviluppo, che si orientano sul turismo. Immaginare una giornata in treno, spostandosi dalle Terme di Acqui alle Terme di Acquasanta con sosta all’Enoteca regionale di Ovada e gran finale in serata al Ducale di Genova, utilizzando un solo biglietto, può essere il primo passo per risolvere il problema dei trasporti e salvare i pendolari, esasperati da tagli e disservizi.

Per fare in modo che il percorso turistico diventi realtà, bisogna garantire i treni essenziali della linea Acqui-Ovada-Genova. E’ l’obiettivo dei sindaci e dei rappresentanti dei Comuni piemontesi e liguri, da Acqui lla Valle Stura, fino a Tiglieto, Urbe e Mele, che il 3 febbraio si sono riuniti nel Comune di Ovada e ieri, mercoledì,  si sono dati appuntamento a Urbe per sostenere i pendolari dei Comitato Valli Stura e Orba, anche attraverso progetti di sviluppo delle Terre di Mezzo.

La Regione Liguria  non ha ascoltato le proposte di ripristino di una coppia di treni e la razionalizzazione di tre partenze mattutine da Acqui. “Bisogna cambiare visuale affrontando la situazione di disagio come prospettiva d’interesse per la Liguria”, il senatore Federico Fornaro sosterrà i sindaci e il consigliere regionale Walter Ottria si farà portavoce con l’assessorato ai Trasporti e l’agenzia regionale della Mobilità, per riavviare il tavolo tecnico già glissato dalla Liguria. “In futuro non sono esclusi interventi economici sulla linea Acqui-Genova, anche se il Piemonte si fa già carico della Torino-Savona”. I sindaci al termine dell’incontro hanno varato la bozza di un documento, che conterrà le esigenze prioritarie degli utenti: “Sarà una richiesta unitaria e insindacabile, chiediamo i servizi minimi per mantenere in vita i centri abitati e contrastare lo spopolamento”, ha detto il sindaco Paolo Lantero di Ovada. I sindaci metteranno a disposizione le strutture per il volantinaggio e i sondaggi sui treni.

“Sarà anche una mobilitazione per affermare il dialogo e la democrazia, infatti la Regione Liguria ha imposto ai Comitati limiti più restrittivi per partecipare alle assemblee con Rfi”, spiegano Ottonello, Delorenzi, Rapetti del nucleo operativo del Comitato.