Un altro lupo morto scoperto a Ovada, stavolta lungo i binari della linea ferroviaria Acqui Terme-Genova, in località Volpina. Pochi giorni fa era successo nell’Orba, vicino al centro della città. Come avviene sempre in questi casi, sono stati informati i Carabinieri Forestali, la Provincia e le Aree Protette dell’Appennino Piemontese. L’animale è stato portato al presidio multizonale veterinario di Alessandria per gli accertamenti delle cause di morte, che verranno effettuati pesso l’Università di Torino dal Dipartimento di Scienze veterinarie e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta -Centro di Referenza Nazionale per le Malattie degli Animali Selvatici. Dalle Aree protette spiegano che “purtroppo dovrebbe trattarsi del lupo alfa di uno dei branchi monitorati nell’ambito del Progetto LIFE Wolfalps EU sull’Appennino Piemontese, riconoscibile dalla coda mozzata e dalle dimensioni; è comunque un lupo adulto in buone condizioni fisiche. Sull’Appennino Piemontese, negli ultimi anni, si è verificata una diffusione della specie anche in aree collinari e di pianura, generalmente più antropizzate, con strade e ferrovie; questo fenomeno ha comportato un incremento dei ritrovamenti di lupi morti, che rappresenta sempre un evento straordinario di grande interesse per stampa, cittadini e amministratori”. In Regione Piemonte, sostengono sempre dall’ente di Bosio, i ritrovamenti di lupi morti in area alpina, valutando le casistiche ormai di oltre vent’anni, sono concentrati nel periodo novembre-aprile, con un picco nel mese di marzo; probabilmente questo è dovuto al più alto utilizzo da parte dei lupi di zone del fondovalle e a bassa quota nei mesi invernali, dove infatti avvengono la maggior parte degli incidenti. Il periodo del tardo inverno – inizio primavera (fine febbraio, marzo e aprile) coincide con il momento più intenso di dispersioni di giovani lupi in cerca di nuovi territori, situazione che li espone a un maggior rischio di mortalità. Allo scopo di fare chiarezza e di fornire un’informazione corretta, il Centro Grandi Carnivori, del quale le Aree Protette dell’Appennino Piemontese è ente associato, si impegna a dare notizia dei ritrovamenti di lupi morti e dei relativi risultati necroscopici non appena disponibili e solo se divulgabili: le informazioni relative a illeciti su cui ci sono indagini in corso, sono infatti sottoposte a segreto istruttorio. Quest’ultimo esemplare morto ritrovato a Ovada è il quinto in provincia nel 2022: il 14 agosto scorso un lupo senza vita era stato trovato nel territorio di Casaleggio Boiro, il 3 maggio un altro era stato investito da un’auto ad Alessandria. Il 6 aprile un lupo trovato sempre vicino al capoluogo provinciale.