Segnale Rai in Val Curone, qualcosa si muove

Il presidente della Commissione di vigilanza Rai risponde al sindaco Mandirola

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Brignano Frascata

Alle segnalazioni del sindaco di Brignano Frascata, Roberto Mandirola, sui problemi di ricezione del segnale Rai in Val Curone ha risposto il presidente della Commissione di vigilanza Rai Roberto Fico, che si attiverà per ottenere chiarimenti in merito. L’esenzione dal pagamento del canone inoltre è stata proposta più volte, ma a quanto pare la Rai non ci sente. «Sono a conoscenza dei problemi di ricezione del segnale radiotelevisivo che affliggono, da tempo, numerosi Comuni italiani – dice Fico -. Proprio per questo, nel 2015 decisi di scrivere a Raiway e poi di raccogliere tutte le segnalazioni giunte dai territori per farne un’interrogazione urgente alla concessionaria. Nell’interrogazione citavo anche il caso Brignano Frascata e di altri altri comuni limitrofi della Val Curone, dove ci sono problemi di ricezione del segnale delle reti Rai dal mese di luglio del 2015, sembrerebbe a causa di un imprecisato problema tecnico relativo alle frequenze». La Rai aveva risposto che a novembre 2015 era stata “effettuata una ricanalizzazione dell’impianto di San Sebastiano Curone che ha risolto le criticità evidenziate”. «Apprendo ora che i problemi di segnale a Brignano Frascata non sono stati definitivamente risolti – aggiunge il parlamentare -. Chiederò nuovamente alla concessionaria e a Raiway chiarimenti in merito alla situazione del segnale nella Val Curone». E aggiunge: «Con il mio gruppo abbiamo chiesto in più occasioni di superare il quadro normativo vigente in materia di canone, esentando dal pagamento coloro che non possono fruire del servizio pubblico radiotelevisivo. Abbiamo proposto tale esenzione a tutti i livelli: prima nel parere sullo schema di contratto servizio per il triennio 2013-2015, approvato nella seduta della Commissione parlamentare di vigilanza del 7 maggio 2014, ma mai firmato dalla Rai e dal Ministero dello sviluppo economico; successivamente con emendamenti alla finanziaria 2016, quando si è stabilito di prelevare il canone attraverso la bolletta elettrica. L’assenza del segnale del servizio pubblico radiotelevisivo in determinati territori si traduce in una lesione del diritto fondamentale all’informazione e quindi, inevitabilmente, in un’inaccettabile disparità di trattamento fra cittadini che contribuiscono in misura eguale al finanziamento del servizio pubblico stesso».