La tangenziale di Sezzadio verrà davvero costruita nella zona dove poco più di sei mesi fa una donna è stata travolta dalla piena della Bormida e altre persone hanno rischiato anch’esse di morire? Nella conferenza dei servizi di ieri, 11 giugno, ad Alessandria, sono stati acquisiti tutti i documenti depositati dagli enti, anche quelli che, come sottolineano il Comune e i comitati, curiosamente non erano agli atti. Come il parere negativo della Commissione paesaggistica intercomunale datato 2016: dice no al tracciato della nuova strada per la vicinanza con l’abbazia di Santa Giustina ed è vincolante, sottolinea il Comune, ma fino allo scorso ottobre non risultava nel fascicolo. L’atto era stato portato in conferenza all’epoca dagli amministratori comunali e ieri è stato ribadito ma “sul tema – spiega il consigliere comunale Maurizio Daniele – ieri in conferenza hanno glissato”. Poi c’è l’Aipo (Agenzia interregionale del Po): se in precedenza era di fatto contrario all’opera per la vicinanza del tracciato alla Bormida, come dimostra l’alluvione del 2019, ieri, secondo chi ha assistito alla conferenza, ha ammorbidito il suo parere aprendo alla possibilità di realizzare la strada in una certa maniera ma sempre nella stessa area.

Anche la Soprintendenza, ente di “grado superiore” alla Commissione paesaggistica, dopo il no iniziale rilasciato sempre per tutelare Santa Giustina, alla fine ha cambiato idea, contraddicendo il no dei componenti della “sua” commissione. Manca quindi solo un documento, l’eventuale autorizzazione da parte della Provincia, e poi, prima dell’avvio del cantiere della strada, la Riccoboni potrà iniziare a portare i rifiuti nella discarica, quasi del tutto allestita, di cascina Borio. 1,6 milioni di metri cubi di rifiuti sopra la falda che dà da bere al territorio Acquese e che in futuro potrebbe interessare anche il Novese. “Con i 16 camion al giorno che potranno transitare in paese prima della costruzione della tangenziale – dice Piergiorgio Camerin, esponente del comitato Sezzadio Ambiente – nei dieci anni indicati nell’autorizzazione la Riccoboni potrà riempire la discarica. La strada, quindi, alla società potrebbe anche non servire”. Nella conferenza, sostengono dal Comune, sono stati discussi documenti che non sono stati resi noti a tutti i partecipanti alla riunione. Ora si attende l’atto finale della Provincia. Se sarà favorevole al progetto, la falda sarà davvero in pericolo. Nel frattempo, l’amministrazione comunale potrà presentare l’ennesimo ricorso. Non si contano quelli ancora pendenti. Angelo Riccoboni, amministratore delegato del Gruppo Riccoboni dichiara: “Prendiamo atto che, dopo un’istruttoria durata più di quattro anni, la Conferenza dei servizi ha raccolto da tutti gli enti che dovevano esprimere pareri vincolanti sul tracciato solo pareri favorevole sul progetto o favorevoli con l’indicazione di prescrizioni, da attuare in fase esecutiva, che accogliamo di buon grado. Ora attendiamo l’ufficializzazione del verbale con gli esiti della conferenza e ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare con tutti gli enti istituzionali“.