Secondo il gip del tribunale di Alessandria, come già la Procura della Repubblica, il bosco tagliato dalla Riccoboni, a Sezzadio, per creare l’ingresso della futura discarica di Cascina Borio (prevista sopra la falda acquifera) non era tale e non non c’è stato quindi nessun reato nell’eliminazione degli alberi. Per questo, il giudice, su richiesta del pm che seguiva il caso, ha archiviato la il procedimento penale a carico del direttore generale della Riccoboni. “L’inchiesta – spiega l’azienda – mirava alla verifica del possibile reato di deturpamento o distruzione di bellezze naturali e di violazione delle norme del Testo unico sull’edilizia in seguito all’accertamento compiuto dalle unità forestali dei Carabinieri nell’agosto 2019, in località Cascina Borio, a Sezzadio, per verificare la regolarità dell’abbattimento degli alberi presenti in loco. Nel motivare la richiesta di archiviazione del procedimento, la Procura ha assunto le conclusioni a cui è giunto il perito incaricato dal Tar Piemonte di verificare se la zona in oggetto possedesse i requisiti per essere qualificata come bosco, ai sensi della normativa vigente, che ha determinato che l’area in questione non costituisce “bosco””.

Il tribunale di Alessandria

È infatti ancora pendente il ricorso della Riccoboni contro l’ordinanza del Comune che imponeva il ripristino del bosco. Il Tar ha nominato un perito per stabilire se quanto affermato dai carabinieri forestale, cioè l’esistenza del bosco tagliato dalla Riccoboni, fosse vera o meno. A gennaio il Tar aveva concesso altri mesi al perito per concludere la relazione, fissando l’udienza al 27 maggio scorso. Il Tar, a oggi, non ha ancora emesso la sentenza definitiva. A sostegno della testi dei carabinieri, anche la Regione, che lo scorso anno aveva inviato una nota nella quale affermava che “dall’analisi delle foto aeree, risulta che l’area è sempre stata coperta da vegetazione arboreo-arbustiva, di estensione superiore ai 2000 mq e larghezza media superiore ai 20 m.”. la Forestale aveva “rilevato l’eradicazione di circa 3338 mq di latifoglie e sostituzione con l’ingresso provvisorio all’area della futura discarica di rifiuti non pericolosi ubicata nella stessa zona”.