Vigilia dello sciopero in apparente distensione, al Serravalle Designer Outlet, alla vigilia dello sciopero proclamato per sabato e domenica di Pasqua.  Il primo della storia della “Città della moda e delle grandi firme”.

Nella sostanza, le parti (dipendenti e direzione) hanno posto sul tavolo le reciproche posizioni e adesso sono entrambe alla finestra per vedere cosa accadrà. Per i più distratti, benché questa storia abbia assunto connotazioni di risonanza nazionale, ricordiamo che la protesta dei dipendenti era maturata in seguito alle disposizioni aziendali di voler tenere aperto il centro anche a Pasqua e a Santo Stefano. Quindi 363 giorni all’anno, ad eccezione di Natale e Capodanno. Questa protesta, ha prodotto 4 assemblee pubbliche dei dipendenti, di cui una con la partecipazione del segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso e un comunicato aziendale di risposta, dove “Mister McArthur Glen”, ha ribadito fermezza nella propria irrevocabile decisione di lavorare malgrado la mobilitazione.

Adesso si respira una prudente calma su entrambi i fronti. Anzi, sembra addirittura che le parti si stiano ignorando strategicamente. Non vorremmo tuttavia che questa fosse la calma che precede la tempesta.

L'Outlet di Serravalle Scrivia
L’Outlet di Serravalle Scrivia

Le certezze

Di certo c’è lo sciopero. Si farà. E di certo c’è un centro commerciale che resterà aperto. A partire da sabato, alle 9, cominceranno a muoversi le divisioni dei dipendenti dell’Outlet organizzando i picchetti sulle rotatorie per impedire, per quanto possibile, la confluenza dei visitatori, con annessa manifestazione coordinata da Cgil – Cisl e Uil per le rispettive categorie: Filcams, Fisascat e Uiltucs. Azzardiamo a sostenere che si partirà bene, pur sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine, in divisa e in borghese. Inoltre, tra i partecipanti non ci saranno solo i dipendenti Outlet, ma anche i partigiani dell’Anpi, i metalmeccanici della Kme e probabilmente dell’Ilva.

Un’altra certezza, dalla sponda Outlet, è stata sottolineata ieri in conferenza stampa dalla direttrice del centro, Daniela Bricola: “Dei 240 esercizi presenti, tutti hanno dato disponibilità a mantenere aperte le attività, ad eccezione del “sarto” (al secolo Marco Berardi, unico imprenditore o “store manager” che con molto coraggio ha deciso di chiudere per sciopero, in segno di solidarietà coi lavoratori, le sue due attività: una all’Outlet e una all’Iper, ndr).

Code di clienti all’Outlet

Pertanto, essendo “certe” le aperture della quasi totalità delle attività interne, sempre la dottoressa Bricola, ieri ha annunciato le iniziative pasquali riservate ai visitatori che consistono nelle “Isole e magia” per i bambini, con tanto di mappa di un percorso per diventare “mago” oppure “Fata della festa”, tra spiritelli e tante sorprese. Poi ci sarà la caccia al tesoro con la ricerca dei Gold Bunny nascosti nelle vetrine dei negozi con sorprese Lindt.  Il tutto insieme a concorsi con premi viaggio nel nord Europa e le immancabili offerte primavera. Il sito Outlet è un “work in progress” per accontentare gli stakanovisti dello shopping.

I dubbi

Essendo la prima volta che allo “SDO” si sciopera, benché oltre 300 lavoratori abbiano promesso di farlo in assemblea, occorrerà vedere se tutti gli altri seguiranno i colleghi, benché l’Outlet nella sua fermezza abbia mostrato segnali di distensione: “Magari un caffè insieme, piuttosto che una negoziazione coi sindacati”. Schermaglie in stile british.

La parte nuova dell'Outlet di Serravalle Scrivia
La parte nuova dell’Outlet di Serravalle Scrivia

Insomma, in quanti sciopereranno? Nessuno può ancora dirlo. “Ciascun manifestante si porti dietro almeno una persona” – è stato ribadito in assemblea. Il dubbio forte, però, rimane nella partecipazione effettiva post sabato mattina. Cosa succederà quando alle 13 di sabato i sindacati dichiareranno il “liberi tutti?”. In teoria lo sciopero tutelerà i dipendenti disposti a farlo in entrambe le giornate, senza dover fornire ulteriori spiegazioni ai propri manager. Quindi tutti  a casa per festeggiare in famiglia la Pasqua? Questo è il nodo più grande da sciogliere. Sovvengono le parole di un tris di commesse (e ciò rispecchia, facendo un passo indietro nel capitolo “certezze”): “L’Outlet è come Disneyland e noi lavoreremo ugualmente a Pasqua. A Disneyland come a Gardaland, si lavora e si guadagna proprio durante le feste. Noi lo sapevamo già e lo accettiamo. Però, per favore, non metta i nostri nomi”-.

Insomma il rischio grosso per i sindacati è che molti dipendenti, con turni e orari affissi nei retro bottega (ordine delle rispettive case madri) per sabato e domenica, non partecipino allo sciopero. E i clienti? Saranno tutti disposti a far finta di nulla e arrivare in massa, oppure, come dicono i manifestanti, ci sono state già molte disdette di alberghi prenotati per il weekend di Pasqua?

I rischi

Già, i rischi. Attenzione a non sottovalutare troppo questo sciopero che a qualcuno potrebbe apparire sotto l’insegna del “volemose bene”. Non sarebbe la prima volta che in simili manifestazioni d’eco d’oltreconfine, si intrufolino focolai di protesta difficili da arginare. Chi sciopererà (e come detto difficilmente sarà la maggioranza dei dipendenti) lo farà consapevolmente e di sicuro in maniera legittima e civile. Ma quando si parla di multinazionali, inevitabilmente affiora la fondata ipotesi della partecipazione dei  centri sociali e dei black bloc, oppositori non sempre pacifici della globalizzazione.

… e Damiano

Certezze, dubbi e rischi. Tre ingredienti da prendere in seria considerazione per l’analisi post manifestazione A conferma che questa mobilitazione stia interessando oltre i confini di Novi e Serravalle, spunta un comunicato di Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro alla Camera.

Cesare Damiano
Cesare Damiano

Condivido le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori dei negozi dell’Outlet McArthur Glen e del prospiciente Retail park di Serravalle Scrivia in provincia di Alessandria – scrive – che hanno deciso insieme a Cgil, Cisl e Uil di protestare contro la decisione di tenere aperti i negozi anche nella festività di Pasqua. L’assoluta chiusura ad ogni richiesta di interlocuzione con i rappresentanti delle commesse e dei commessi da parte della società McArthur Glen è sbagliata ed ha portato alla decisione di dichiarare lo sciopero. Sono vicino e solidale alle lavoratrici e ai lavoratori che parteciperanno alo sciopero e manifesteranno la mattina di sabato 15 aprile. È possibile conciliare i tempi di lavoro e i tempi di vita garantendo quindi lo sviluppo dell’economia e i diritti dei lavoratori. Oltretutto la Pasqua va festeggiata con i propri affetti ed è un giorno importante per i cristiani ma anche, in generale, per la cultura del nostro Paese. Quindi per tutti, credenti e non credenti. L’Outlet di Serravalle è un’importante realtà per lo sviluppo e l’occupazione di quella zona e può benissimo continuare a prosperare senza forzature, anzi, può migliorare le sue performance con il consenso di chi ci lavora. È tempo anche per il Parlamento di intervenire sulla legge che regolamenta le aperture festive nel settore”.