Slot machines repertorio
Slot machine (immagine di repertorio)

Di fronte al rischio di dover votare decine di migliaia di emendamenti e soprattutto di dividersi, il centro destra al governo della Regione ha fatto marcia indietro sulla modifica alla legge 9 del 2016 riferita al contrasto al gioco d’azzardo. La norma, dal 20 maggio prossimo, impone ai gestori di locali dotati di slot machine di spostare le apparecchiature a una certa distanza dai cosiddetti punti sensibili (banche, scuole, ecc) oppure di chiudere le apparecchiature. Questo per cercare di ridurre il gioco patologico. Ai titolari delle “macchinette mangiasoldi”, per ovvi motivi, la norma non è mai andata giù ma tutti i ricorsi presentati al Tar e al Consiglio di Stato hanno considerato legittima la legge. Quella che in Consiglio regionale è stata chiamata la lobby dello slot ha così trovato un grande sostenitore nella Lega, che ha portato subito la legge abrogativa in Consiglio senza passare in commissione, evitando così di ascoltare i pro e i contro della vicenda. Nelle sedute del Consiglio regionale dei giorni scorsi la maggioranza si è però divisa: Forza Italia ha proposto una proroga delle chiusure al prossimo anno vista l’emergenza Covid, Fdi si è quasi dissociato dalla posizione rigida del Carroccio, che ha provocato la presentazione di quasi 65 mila emendamenti da parte delle opposizioni. Un ostruzionismo che avrebbe bloccato l’attività del Consiglio per mesi.

Nella seduta di oggi, 22 aprile, la proposta di legge della Lega è stata sospesa: nelle prossime settimane verrà presentato un disegno di legge della Giunta, considerata finora la grande assente nell’acceso dibattito. “Per noi è solo un cambio di strategia – hanno spiegato il capogruppo della Lega Alberto Preioni e il primo firmatario Claudio Leone – abbiamo dovuto fare i conti con 65 mila emendamenti, una distorsione della democrazia che dovrebbe essere confronto e dialettica. Ci sono 5000 persone che rischiano di perdere il posto e non possono rimanere appesi a un filo. Il nostro è un arrivederci a tra poche settimane”. “Nessun passo indietro – ha poi affermato Leone – Il provvedimento voluto con forza dal gruppo della Lega non è né accantonato, né ritirato né tanto meno bocciato”. Di tutt’altro avviso le opposizioni, che parlano di palese marcia indietro della Lega. I Cinque stelle hanno protestato esibendo un cartello con la scritta “Lega Game Over” e una finta slot machine con lo stesso slogan: “La battaglia sull’azzardo è finita. E lo dimostra il passo indietro annunciato oggi dal Capogruppo leghista. La Lega ormai è completamente isolata. L’intera società civile ha condannato il tentativo di smantellare la buona legge regionale 9/2016 contro il gioco d’azzardo patologico.

Come se non bastasse il Carroccio è stato scaricato dai suoi stessi alleati di Fratelli d’Italia e Forza Italia. In aula non ci sono i numeri, sul territorio i contrari sono ben più dei favorevoli.  La realtà è evidente e sotto gli occhi di tutti: la Legge 9/2016 ha portato benefici per migliaia di cittadini piemontesi, lo raccontano tutti gli studi, a partire da quelli condotti da IRES Piemonte”. La Lega, oltretutto, ricordano i 5 stelle, cinque anni fa ha votato la legge 9. “Abbiamo respinto il secondo attacco del centrodestra che voleva abrogare una legge che funziona, quella sul contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo, approvata nel 2016, una legge equilibrata che tutela salute e lavoro, una legge condivisa della quale avevamo discusso in tutte le sedi opportune e che contemperava entrambi gli aspetti”, ha dichiarato il capogruppo Pd  Raffaele Gallo.