Sarà di nuovo battaglia in Consiglio regionale sulle slot machine e il gioco d’azzardo. Il centrodestra aveva ritirato la proposta di legge che cancellava la norma del 2016, grazie alla quale erano stati imposti limiti alla presenza delle “macchinette mangiasoldi”, rispetto ai cosiddetti luoghi sensibili. Chi non si è adeguato, spostando la sua attività, ha dovuto chiudere ma in soccorso di attività alle quali viene attribuita la diffusione della ludopatia sono arrivati la Lega e i suoi alleati. Di fronte a 60 mila emendamenti, la maggioranza aveva fatto retromarcia e ora la giunta Cirio ha approvato un disegno di legge destinato ora all’esame del Consiglio, che, nelle intenzioni del centrodestra, “introduce una nuova disciplina del gioco lecito e allo stesso tempo si prefigge l’obiettivo di contenere e salvaguardare i soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico”. Tra le novità, “l’accertamento della maggiore età e la conseguente possibilità di utilizzo degli apparecchi per il gioco attraverso un lettore del codice fiscale o della tessera sanitaria posizionato su ogni apparecchio del gioco lecito; l’istituzione, presso l’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze patologiche, di una sezione tematica, con funzione consultiva; lo stanziamento di 955mila euro annui per la lotta e il contrasto delle ludopatie. Inoltre, per rendere omogenee sul territorio regionale le fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco, i titolari delle sale da gioco, delle sale scommesse e degli spazi per il gioco sono tenuti, nell’arco dell’orario di apertura previsto, a rispettare le fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco.

Il consiglio regionale del Piemonte

Fasce orarie che, a differenza del passato, saranno omogenee per tutto il territorio regionale, in modo da scongiurare il rischio del “pendolarismo del gioco”. Previsto anche che il “distanziometro” a 400 metri dai luoghi considerati sensibili (tra cui compro oro, bancomat, scuole, ospedali) non trovi applicazione nei casi in cui il rispetto delle distanze previste venga meno per fatti sopravvenuti, cioè nel caso in cui l’apertura di questi luoghi sensibili avvenga cronologicamente dopo l’apertura dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco legale. Infine, chi ha dismesso gli apparecchi in forza della legge 9/2016 può rivolgere istanza per reinstallarli senza che ciò venga considerata nuova apertura. Pertanto si elimina l’effetto di retroattività della vecchia legge ma solo per sale gioco e sale scommesse. Sono quindi esclusi i bar. Il gruppo regionale 5 stelle promette le barricate: “Lega e centrodestra si mettano il cuore in pace, ci opporremo in ogni modo anche a questo nuovo tentativo teso a smantellare la buona legge regionale 9/2016 contro l’azzardo patologico. Siamo pronti alla “trincea” in Consiglio regionale. E’ un impegno morale che assumiamo nei confronti delle migliaia di famiglie che, grazie a questa legge, sono uscite dal tunnel delle azzardopatie. Il disegno di legge approvato in Giunta si discosta ben poco da quello, a firma Leone, che ha avuto vita breve in Consiglio regionale. Non bastano progetti di contrasto al gioco d’azzardo se poi, sul territorio, si consente il via libera al far west delle slot”.