Arrivano le prima condanne per gli imputati del processo Alchemia. Sei imputati hanno scelto il rito abbreviato: sono Fabrizio Accame, Adolfo Barone, Pietro Antonio Barone, Massimiliano Corsetti, Pietro Pirrello e Antonio Raso, tutti condannati a pene intorno agli 8 anni dal giudice per l’udienza preliminare di Reggio Calabria e al risarcimento delle parti civili per il reato di associazione mafiosa. L’indagine, nel 2016 aveva fatto emergere la presenza di aziende legate alla ‘ndrangheta nei sub appalti del Terzo valico e non solo, tutte legate alla cosca Raso-Gullace-Albanese di Cittanova (Reggio Calabria) e alla cosca Parello- Gagliostro. Tali imprese, tra cui la Euroservizi di Serravalle Scrivia, erano riuscite a ottenere lavoro grazie ai contatti che l’imprenditore Orlando Sofio aveva con la politica novese.  Dalla sentenza emerge infatti il ruolo di mediatore di Sofio, arrestato anch’egli nel 2016 e imputato nel processo principale in corso a Palmi insieme alla serravallese Marianna Grutteria, con le stesse accuse dei condannati a Reggio Calabria.

La sede della Euroservizi a Serravalle Scrivia
La sede della Euroservizi a Serravalle Scrivia

Sofio, fino all’arresto residente a Novi Ligure, è definito “accompagnatore” e “telefonista” dei boss della cosca Raso-Gullace-Albanese, il referente piemontese delle ‘ndrine e il gestore di fatto della Euroservizi, intestata fittiziamente alla Grutteria, azienda di pulizie e igiene ambientale che ottenne una serie di sub appalti del Terzo valico, poi revocati dalla prefettura dopo gli arresti. Sofio, si legge nella sentenza di Reggio Calabria, manteneva i rapporti con i politici novesi, cui garantiva sostegno elettorale in cambio di lavori pubblici assegnati alle aziende mafiose, che proponevano ribassi molto forti a scapito dei lavoratori.

Orlando Sofio

Le cosche avevano impegnato le loro ingenti risorse economiche anche nel settore delle lampade a led con l’impresa Photronix Italia, legata al boss Gagliostro. Per ottenere appalti nel Novese facevano riferimento ovviamente a Sofio, il quale assicurava di “poter fornire ausilio sfruttando le conoscenze” all’interno di una grossa struttura commerciale di Serravalle oppure di potersi fare avanti con i Comuni proporre di cambiare le lampade dell’illuminazione pubblica. Non si sa se l’operazione sia andata in porto. A breve pubblicheremo un articolo sul politico novese che ci ha scritto una “simpatica” lettera sull’argomento.