Le aree del territorio alessandrino considerate idonee a ospitare il Deposito unico nazionale

Si è chiusa ieri la due giorni dedicata al Piemonte del seminario nazionale sul deposito nazionale dei rifiuti nucleari. Per il territorio alessandrino, dove sono stati indicati sei siti potenzialmente idonei a ospitare l’impianto da 150 ettari, è arrivata alla Sogin, società pubblica incaricata di realizzare il deposito, una lunga serie di no da parte di enti locali e associazioni, con osservazioni di carattere tecnico e non solo. Ora il prossimo appuntamento sarà il 24 novembre con la riunione plenaria di chiusura dei lavori, alla quale seguirà poi la redazione della Carta delle aree idonee, un elenco dal quale sarà poi scelto il sito definitivo. Le più importanti criticità rilevate riguardano la mancata rilevazione da parte di Sogin delle falde sotterranee e delle conseguenze delle ultime due alluvioni, in particolare nei territori di Bosco Marengo, Novi Ligure, Frugarolo e Alessandria. “Ci sono escursioni stagionali notevoli in tutti i siti – ha detto Elena Biorci, dirigente della Provincia -. Il massimo è stato registrato per il sito AL-1, tra Bosco Marengo e Novi Ligure, con variazioni della falda fino a diciotto metri, in particolare negli ultimi mesi del 2019”.

Claudia Bittolo

Claudia Bittolo, vicesindaco di Bosco Marengo, nel suo intervento ha ricordato che “le valutazioni di inquadramento territoriale utilizzate nel progetto Sogin sono in gran parte basate su dati raccolti prima dell’anno 2014 e non tengono assolutamente conto delle trasformazioni del territorio e gli infausti eventi alluvionali accaduti nel 2011, 2014, nel 2018 e ancora nel 2019. Le zone interessate dai progetti AL1 e AL2 (tra Bosco, Frugarolo e Alessandria, ndr) hanno subito eventi mai registrati nella storia del nostro Comune, come ad esempio, gli allagamenti dovuti agli eventi meteorici di particolare intensità del 2019 che hanno provocato, proprio nelle zone individuate, fenomeni di ruscellamento e stagnazione delle acque per svariati giorni”. “Entrambe le aree – ha proseguito Bittolo – ospitano importanti acquiferi profondi e una potenziale contaminazione della falda superficiale andrebbe ad inquinare l’intero sistema acquifero profondo che alimenta gli acquedotti non solo di Bosco Marengo e Frugarolo ma anche di Comuni limitrofi, quali Alessandria ed i suoi sobborghi. Stiamo parlando, a stima di circa 200 mila abitanti”.

Riccardo Molinari

Oggi, 17 novembre, alle 15, alla Camera il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, presenterà un’interrogazione urgente sul deposito nazionale, con la quale chiederà al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani se “il governo ha avvisato o avviserà Sogin della mozione unitaria approvata dalla Camera lo scorso 13 aprile sui criteri di individuazione del sito“. La mozione impegnava il governo a fare propri alcuni ulteriori criteri di esclusione sulla localizzazione del deposito, come la vicinanza o l’appartenenza ai siti Unesco e la pressione ambientale già presente sul territorio. “Nell’ambito della discussione tenutasi lunedì 15 novembre – dice Molinari – interamente dedicata al Piemonte, sembra che Sogin abbia dichiarato di non essere stata avvisata dal governo circa la mozione unitaria di cui sono stato primo firmatario, accolta dal governo il 13 aprile 2021, e di essere disponibile a dar seguito alle indicazioni della mozione – o parte di esse- qualora sollecitata dal governo. Se è davvero così, chiediamo al Ministro di sapere come mai le informative sulla mozione non sono state formalmente trasmesse a Sogin, e come si intenda provvedere, con urgenza, prima del termine delle sessioni del seminario nazionale sulla localizzazione del deposito nucleare”.