Novi Ligure

Estesa a tre pozzi a ridosso della zona industriale l’analisi delle acque avviata dall’Arpa dopo la scoperta di quantità di solventi 300 volte i limiti di legge in due pozzi in prossimità della casa di riposo La Serenella, a Novi Ligure. È quanto emerge dalla risposta fornita dall’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia all’interrogazione presentata dal consigliere regionale Paolo Mighetti (M5s). Nelle settimane scorse il sindaco di Novi, Rocchino Muliere, aveva vietato con un’ordinanza l’uso potabile e irriguo dell’acqua dei pozzi della Serenella poiché erano stati scoperti valori di tetracloroetilene pari a 319 microgrammi per litro contro un limite di 1,1, oltre a manganese (121 microgrammi per litro a fronte di 50) e cloroformio (0,16 contro 0,15). Sostanze altamente pericolose per la salute umana se assunte quelle quantità, la cui origine resta al momento sconosciuta. L’Arpa e oggi Valmaggia hanno escluso che la causa siano i lavori del Terzo valico nel cantiere del Basso Pieve, situato vicino alla casa di riposo ma molto più in basso rispetto all’area interessata dall’inquinamento.

Paolo Mighetti
Paolo Mighetti

Le indagini sono state comunque eseguite nell’ambito dei monitoraggi ambientali legati alla Grande opera. Mighetti ha chiesto alla giunta di conoscere quale sia l’origine della contaminazione delle acque sotterranee. “In base alle indagini effettuate dall’Arpa l’11 febbraio – ha detto l’esponente dei 5 stelle – si è esclusa come origine i cantieri del Terzo Valico. Resta comunque alta l’attenzione essendo stata confermata la presenza di tetracloroetilente e cloroformio in due pozzi che comunque non risultano allacciati all’acquedotto comunale. Auspichiamo che i tecnici dell’Arpa possano rapidamente risalire ai responsabili di questo danno all’ambiente”. Valmaggia nella sua risposta ha spiegato come le indagini successive ai primi campionamenti dello scorso ottobre siano state estese a tre pozzi vicini all’area industriale-artigianale per trovare la sorgente inquinante.