“Sono poche o nulle le speranze di lavoro per i licenziati over 50”

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Roberto Cordaro

“Per chi ha più di 50 anni e ha perso il lavoro, oggi è quasi impossibile trovare un’altra occupazione”-.

Roberto Cordaro è uno dei 7 dipendenti che 2 anni fa sono stati licenziati dal supermercato Iperdì di Novi, in via Oneto. Di loro si parlò a lungo, scesero in campo i sindacati e persino le forze politiche. Poi, più nulla. Licenziare, in Italia, diventa sempre più facile.

“Ve lo dico io come andò a finire a 2 anni di distanza – prosegue Cordaro – perché tutto passò sotto silenzio. Anche se inizialmente ci fu chi batté i coperchi, le lettere di licenziamento andarono avanti. Intervenne anche il sindaco che ricevette noi e i colleghi, almeno coloro che erano a rischio. La solidarietà trai lavoratori è diventata un optional.  In questi 2 anni, pochi sono stati riassorbiti in altre realtà lavorative. Io, che ho 51 anni e sono specializzato salumiere, come pure altri colleghi che hanno superato la soglia dei “50”, siamo ancora a casa. Ho presentato curriculum dovunque, dalla Sicilia alla Val d’Aosta. Ma la risposta, quando arrivava, era sempre la stessa: età troppo avanzata. Almeno mi avessero chiamato per sostenere un colloquio. Avrei potuto mettere in campo la mia esperienza maturata in tanti anni. Mi piacerebbe sapere perché nessuna azienda voglia investire sui quarantenni e sui cinquantenni”-.

“Due anni di disoccupazione – prosegue Cordaro – mi hanno anche costretto a mettere in vendita la casa, ancora senza esito. Inoltre, in Italia, le banche non finanziano i disoccupati, impossibilitati così ad aprire un’attività. Per noi “over 50”, rimane solo la speranza”-.