Un pezzo fondamentale della storia di Gavi sparito nel nulla: tra il 1996 e il 2012 centinaia di documenti antichi appartenenti all’archivio storico sono scomparsi. Nessun componente delle precedenti amministrazioni comunali ha mai rivelato la vicenda, neppure il fatto che nel 2013 i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale avevano presentato una denuncia. Il caso è stato rivelato lunedì in Consiglio comunale dall’assessore Francesca Regoli: “Dopo numerose sollecitazioni da parte della Soprintendenza, che chiedeva il riordino dell’archivio storico, nel 1996 è stato fatto un sommario censimento, operazione ripetuta negli anni Duemila. Nel 2012 alla Soprintendenza è arrivata una segnalazione riferita al disordine dell’archivio e alla mancanza dei documenti.

Francesca Regoli

L’anno dopo è giunta al Comune la denuncia penale, della quale non conosciamo l’esito. Sappiamo che nel secondo censimento i documenti riferiti al periodo tra il 1200 e il 1700 erano spariti. Sono presenti solo i documenti dall’800 in poi”. I documenti antichi in questione hanno un valore economico e possono essere stati venduti da chi se ne è eventualmente appropriato. L’amministrazione in carica cercherà senz’altro di fare luce su chi ha messo mano all’archivio in quegli anni. Intanto ora deve allestire un archivio comunale a norma di legge nei locali di via Roma, sotto il palazzo Principessa Gavina. Costo, 300 mila euro: si spera nel contributo del ministero della Cultura