AGGIORNAMENTO:

La casa di riposo di Stazzano fa sapere che, “in attesa del risultato del tampone, questa mattina, mercoledì 22 aprile, la struttura è riuscita, attraverso una cardiolina presente in struttura, a effettuare l’ecg utile per capire se fosse necessaria la terapia alla signora e a sottoporre i risultati al medico curante. Ecg conforme, quindi abbiamo avuto il via libera dal medico  a somministrare la terapia adatta alla Signora compatibile con il suo quadro clinico. Per il resto, restano stabili tutti gli altri ospiti quindi procediamo con tutte le misure già messe in atto e che ci stanno dando buoni riscontri”.

 

La mia ex moglie sa di avere il coronavirus da diciassette giorni ma le cure non le vengono ancora somministrate”. Luciano Arcaini è un commerciante in pensione che abita a Basaluzzo e si sta battendo affinché l’ex consorte, Franca Bisio, 74 anni, venga curata. La donna è ospite della casa di riposo Castello di Stazzano, a Stazzano, ed è affetta da demenza senile. Come tutti gli ospiti della residenza sanitaria per anziani (rsa), è stata sottoposta a tampone ma l’esito, dopo quasi venti giorni, non c’è ancora. “Già la scorsa settimana – dice l’ex marito – mi sono attivato poiché tutti sanno che le case di riposo sono quelle più a rischio per il Covic 19 e perché i tempi si stavano allungando. Vedendo che nessuna comunicazione ufficiale era stata notificata alla casa di risposo sono riuscito, tramite amici medici, a sapere che la mia ex moglie era positiva. A quel punto, ho subito avvertito la rsa”. Arcaini teme per la vita della donna: “Non è possibile attendere così tanto, è questione di vita o di morte per lei e per le persone che le sono vicino nella casa di riposo”.

Il problema è che fino a quando l’esito non verrà comunicato ufficialmente, la rsa non può procedere con le procedure dovute e con le cure previste per i malati di Covid 19. Dalla casa di riposo spiegano: “Tra rsa e residenza per disabili abbiamo 40 ospiti positivi al coronavirus su 76 totali. Sono stati contagiati anche 23 operatori. Sono tutti asintomatici e sistemati in un nucleo specifico creato in un piano della struttura dove i nostri operatori vivono 24 ore su 24. Al momento gli ospiti sono tutti stabilizzati e stanno guarendo. Le richieste di effettuare i tamponi risalgono a inizio marzo, quando si sono presentate le prime febbri e abbiamo subito avvisato l’Asl, che ha effettuato i tamponi il 2 aprile”. Il caso della signora Bisio è uno dei pochissimi per i quali l’esito non c’è ancora, confermano dalla struttura sanitaria: “Abbiamo solo un dato ufficioso fornito dall’ex marito. Il nostro medico ha visitato la signora in attesa dell’esito ufficiale. Senz’altro, se sarà confermata la positività, dovrà essere individuata una cura specifica visto che le altre patologie che presenta non consentono di curarla con una terapia anti Covid 19”.