Autorizzare l’uso di automezzi nella caccia al cinghiale significa devastare le strade sterrate”. Legambiente Val Lemme si oppone alla proposta di legge presentata dal centrodestra in Regione che prevede di autorizzare l’uso di jeep e fuoristrada per raggiungere i boschi dove cacciare gli ungulati. Una deroga ai divieti esistenti sulle strade in questione che, nelle intenzioni del proponente, il consigliere Paolo Ruzzola (Fi), servirebbe a far diminuire il numero di questi animali e di conseguenza i danni in agricoltura e gli incidenti stradali. Per le opposizioni, invece, sarebbe solo un contentino per i cacciatori, secondo i 5 stelle i veri responsabili dell’incremento de cinghiali. Legambiente ricorda che già in passato le forze politiche avevano tentato di modificare i divieti di transito “a favore a determinate categorie di soggetti in strade ove lo stesso transito vuole essere vietato dal detentore della strada”, cioè Comuni e Province, per ragioni ambientali.

La strada di Piona a Gavi rovinata dai mezzi a motore (immagine di repertorio)

“Il controllo della fauna, in particolare del cinghiale – sostiene Legambiente – e, soprattutto, l’attività venatoria ordinaria, sono svolte da squadre composte da molte persone che utilizzano altrettanti mezzi motorizzati, coprendo vaste superfici di territorio collinare e montano, per questo appare evidente il danno che può essere arrecato alle strade sterrate. La situazione diviene particolarmente critica in caso di precipitazioni atmosferiche in quanto il piano viabile, privo di fondazione, è soggetto a fenomeni di erosione, instabilità e smottamento”. Danni che, secondo il circolo di Voltaggio, “sarebbero arrecati da una determinata categoria di soggetti privati, i cacciatori, a strade pubbliche che sono manutenute e dovranno essere ripristinate con il denaro delle amministrazioni pubbliche”. Lo proposta di legge è stata approvata dalla Commissione Ambiente del Consiglio regionale con i soli voti della maggioranza di centrodestra. Il provvedimento, ora dovrà passare al vaglio dell’assemblea di palazzo Lascaris.