Strage di animali a Molini, nel territorio di Fraconalto, a causa dei diserbanti utilizzati lungo la strada provinciale 160. Fra l’erba ingiallita dal veleno c’è chi ha scoperto rospi, lucertole, ramarri e altre specie uccise dai veleni diffusi, si presume, dal personale della Provincia ai margini della strada, per altro non lontano dal piccolo centro abitato. Oltretutto, sottolinea chi abita in zona, la diffusione di queste sostanze è avvenuta a poca distanza dal torrente Lemme. Non è dato sapere quali conseguenze possa aver avuto per i pesci né per gli uccelli che probabilmente hanno mangiato i rospi o le lucertole uccise dal glifosato, di certo questi veleni possono nuocere alla salute delle persone.

rospo molini diserbante
Un rospo soffocato dal veleno

Da tempo il circolo Legambiente Val Lemme cerca di sensibilizzare i politici locali sull’argomento e il mese scorso ha scritto alla Provincia e a tutti i sindaci del territorio per chiedere loro di impiegare mezzi meccanici per lo sfalcio delle strade oppure di ricorrere lotta biologica per difendere le piante dai parassiti. “L’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) – aveva scritto l’associazione – ha documentato l’ulteriore incremento di pesticidi nelle acque superficiali e profonde del nostro Paese e la nostra salute è in pericolo già nelle fasi precoci dello sviluppo quali la vita intrauterina o l’infanzia, poiché tali sostanze agiscono anche in dosi infinitesimali. Inoltre, in Francia, nel 2012, il Morbo di Parkinson è stato riconosciuto giuridicamente quale malattia professionale da esposizione a pesticidi”. Da qui la richiesta di una “revisione dei piani comunali e provinciali di gestione del verde urbano ai fini di tutelare la salute pubblica, con lo scopo di abolire completamente l’utilizzo di prodotti chimici ad azione erbicida, fungicida, insetticida e acaricida”.

Erba ingiallita lungo il Lemme a Molini
Erba ingiallita lungo il Lemme a Molini

Ora dicono dall’associazione che ha sede a Voltaggio: “Anche quest’anno assistiamo impotenti all’ingiallimento delle nostre campagne e alla moria di insetti e piccoli animali asfissiati dai prodotti chimici utilizzati come dissecanti. La mancanza di sensibilità ambientale e lo scarso senso civico di chi opera nel settore uniti alla precisa scelta politica di tagliare i finanziamenti agli enti locali per sovvenzionare le inutili Grandi Opere e costringere gli stessi a fare assurde economie (in questo caso, si risparmia sullo sfalcio meccanico ma si ribalta il costo sociale della salute dei cittadini sul sistema sanitario pubblico, essendo peraltro questi prodotti anche cancerogeni), danneggiano la salute dei cittadini e causano gravi danni all’ambiente”. La diffusione dei veleni è avvenuta, inoltre, a ridosso dell’area protetta Sito di importanza comunitaria Capanne di Marcarolo e lungo la zona No Kill istituita dalla Provincia lungo il Lemme per tutelare la trota fario.