Successo pieno dello sciopero dei trasporti. Autobus fermi per 4 ore

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Biglietteria del Cit al Movicentro

Oggi hanno incrociato le braccia i dipendenti del Cit, il consorzio intercomunale dei trasporti la cui conduzione, entro ottobre, sarà affidata a un capostazione di Novi. Prenderà il posto, sia pur con altra veste giuridica, dell’attuale presidente Giuseppe Licata.
Lo sciopero di 4 ore, dalle 11 alle 15, è stato indetto al termine della procedura sindacale
di raffreddamento, per protestare contro i mancati pagamenti della quattordicesima
mensilità che avrebbe dovuto essere versata a metà luglio e anche per i mancati rimborsi
Irpef, riferiti alla dichiarazione dei redditi dello scorso anno.“La quattordicesima è stata congelata per mancanza di liquidità – spiega Licata -.
Sostanzialmente questo è dovuto in quanto Novi, Comune capofila, non versato la propria
quota dal 2018 e quindi non abbiamo potuto procedere al versamento ai dipendenti,
poiché ci siamo preoccupati di pagare prima di tutto gli stipendi. Se il Comune avesse
provveduto a versare ciò che gli compete, sicuramente non avremmo avuto questi
problemi”.

L’adesione è stata massima, circa il 98% del personale – dicono i sindacati dei trasporti a commento della giornata odierna di sciopero -. I sindacati aspettavano da più di un mese un minimo segnale da parte dell’azienda e dal Comune di Novi per poter sospendere lo sciopero, invece non è arrivata nessuna rassicurazione. Di conseguenza ci siamo fermati.

Un ennesimo momento di difficoltà per il trasporto pubblico del Novese, che si manifesta
proprio nel momento in cui l’azienda cambia totalmente volto. L’altra sera si è infatti
conclusa l’assemblea degli azionisti, comprendente i rappresentanti dei 17 Comuni soci.
L’assemblea ha votato la completa modifica dell’assetto societario, eliminando il consiglio
di amministrazione che ancora per il momento, almeno entro ottobre, è composto da un
presidente e da due consiglieri.

Francesco Bonvini

“Si passerà da un sistema di CdA ad un amministratore unico, identificato nella figura di
Francesco Bonvini, attuale capostazione di Novi – aggiunge Licata -. Il cambio di
situazione è sancito dalla Legge Madia che prevede che le piccole società partecipate,
passino sotto la gestione di un amministratore unico”.
Questo cambio di assetto dovrebbe far risparmiare ai soci almeno 20 mila euro all’anno, in quanto spariranno le figure dei due consiglieri. Lo stipendio dell’amministratore unico sarà infatti simile all’indennità percepita dal presidente uscente. Il Comune di Novi ha però proposto la nascita di un comitato di gestione e di indirizzo che sarà composto da 7
componenti, pur non essendo questo organismo previsto dalla Legge Madia. I componenti
di questo comitato, secondo le intenzioni del sindaco Gian Paolo Cabella, opereranno a
titolo gratuito.
Le prime “rogne” per il nuovo amministratore unico riguarderanno un bilancio da risanare, la soluzione dei problemi dei lavoratori, il rinnovamento di un parco mezzi vetusto e soprattutto di veicolare il Cit verso una partnership con un socio privato. Negli ambienti politici ci si chiede infatti se la scelta di un capostazione possa essere collegata alla voce, secondo la quale il Cit potrebbe stabilire una società con le Ferrovie dello Stato.