Una questione di vita o di morte”. Così il capogruppo di minoranza Mario Compareti ha definito in Consiglio comunale la situazione degli abitanti delle case del rione Monserito, situate a ridosso del versante della collina del Forte. Dal 2014, anno dell’ultima alluvione, con una decina di frane in gran parte sistemate, il monte Moro attende una sistemazione definitiva per la quale, secondo l’amministrazione comunale, servono circa 5 milioni di euro, somma richiesta a Roma dal 2015. Un intervento che riguarda in particolare fossi e canali che dal versante scendono verso Gavi e in particolare Monserito. È infatti ancora in vigore l’ordinanza che impone lo sgombero di alcune abitazioni in caso di allerta arancione. Per Compareti, però, c’è un ulteriore problema: “La collina frana a causa delle piante: il loro peso stacca le radici che hanno poco terreno a disposizione per la presenza della roccia e con il dilavamento arrivano le frane.

Mario Compareti

È auspicabile che entro l’autunno si provveda al taglio, chiedendo ai proprietari di intervenire almeno ogni due anni. In caso contrario il Comune faccia delle ordinanze, tenendo conto che parte dei terreni è di proprietà comunale”. Il vicesindaco Nicoletta Albano ha sottolineato che il Comune interviene “sulla base di relazioni che tengono conto degli alberi. L’ufficio tecnico sensibilizzerà i proprietari sul taglio come in passato”. “Servono delle ordinanze – ha ribattuto Compareti -: è una questione di vita o di morte”. Al Comune sono intanto arrivati quasi 270 mila euro dalla Regione proprio per il consolidamento del versante del Forte, una goccia nel mare o quasi. “La cifra – ha detto Compareti – rappresenta meno del dieci per cento del necessario. C’è da chiedersi cosa farete con questa somma”. Albano ha ricordato che, in attesa dei fondi richiesti, “il Comune sta andando avanti a tappe con i lavori, riferiti a canali e palificazioni. Non ci dimentichiamo di Monserito”.