A un anno dalla crisi idrica che ha interessato i cinque comuni del Consorzio Madonna della Rocchetta (Castelletto d’Orba, Montaldeo, Mornese, Parodi Ligure, San Cristoforo) nulla è stato risolto per evitare il ripetersi di quella situazione. Nell’ottobre 2017, per circa dieci giorni, l’acqua che usciva dai rubinetti delle case di circa 4 mila persone conteneva un’elevata quantità di metalli, in particolare ferro e manganese, tale da essere dichiarata non potabile. Il consorzio, a causa della siccità del 2017, era costretto, come è avvenuto in passato e anche quest’anno, a pescare dal lago della Lavagnina, dove la qualità dell’acqua è inferiore rispetto a quella prelevata dal torrente Piota e necessita di essere ulteriormente filtrata per via del colore e dell’odore. Il consorzio nel frattempo ha affidato la gestione del servizio alla società Gestione Acqua ma la situazione non è cambiata. Così, il consiglio comunale di Parodi Ligure ha approvato un documento nel quale si sollecita l’Ambito territoriale ottimale Ato 6 Alessandrino, ente di “governo” della rete idrica provinciale, a cercare fondi per risolvere la situazione.

L’emergenza idrica dello scorso anno a San Cristoforo

Come? Eliminando la dispersione di acqua potabile, come ha evidenziato Elio Bricola, consigliere comunale e presidente del consorzio Madonna della Rocchetta, che si verifica a Tagliolo “a causa della conformazione delle opere di presa e della mancanza di adeguata regolamentazione della captazione” che costringe infatti i cinque Comuni ad alimentare l’acquedotto dalla Lavagnina. Tagliolo, come Lerma, preleva anch’esso acqua dal Piota ma, secondo quanto emerso in Consiglio comunale a Parodi, con un prelievo “superiore alla necessità effettiva” con una “conseguente dispersione della risorsa idrica superflua, a scapito della portata dei punti di prelievo a valle”, cioè della captazione del consorzio, che si ritrova con poca acqua e deve, come si è detto, prelevare dal lago artificiale. “Dalla vasca dell’acquedotto di Tagliolo – spiega il sindaco di Parodi, Bruno Merlo – viene dispersa un’ingente quantità di acqua potabile che viene così tolta al nostro consorzio. Già un anno fa noi sindaci avevamo chiesto un intervento risolutivo all’Ato, che non c’è stato. È necessario però che questi interventi siano coordinati sul territorio per evitare che ogni Comune si faccia la sua vasca” “È una situazione assurda – dice Bricola -. Tagliolo butta via acqua buona e noi siamo costretti a bere acqua pessima”. Il documento approvato da Parodi è stato inviato agli altri quattro Comuni del consorzio per essere condiviso.