Telecamere sì, ma cresce l’insicurezza nelle piazze novesi

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Piazza Pernigotti

“Vanno bene le telecamere ma quel che a Novi servirebbe con urgenza, è una maggiore presenza istituzionale svolta attraverso frequenti e continui passaggi delle forze dell’ordine. Le sole telecamere non possono servire, specie di questi tempi, a tranquillizzare la cittadinanza sulle presenze sospette soprattutto nelle piazze”-.
Nelle parole di Claudia Grosso, commerciante novese che opera in un esercizio affacciato su piazza Pernigotti a Novi, si comprende che la scarsa percezione della sicurezza tra gli esercenti esiste, malgrado il “Patto di sicurezza” siglato tra Comune e Prefettura.
Tale “patto”, comporta l’installazione di 29 nuove telecamere di videosorveglianza che andranno a sommarsi alle 27 già esistenti. Tra le nuove installazioni sono previste anche 3 telecamere brandeggianti e il tutto sarà collegato alle caserme dei carabinieri e della polizia municipale.
“Le telecamere ci vogliono, è indubbio – aggiunge Andrea Ballestrero, commerciante di articoli elettronici – perlomeno come deterrente alla criminalità in genere. A condizione che le immagini possano servire a frenare un determinato reato a qualsiasi ora del giorno e della notte. Dicono che soltanto in piazza Pernigotti dovrebbero funzionare almeno 6 telecamere? Benissimo, tra commercianti e residenti non chiediamo di meglio. Staremo a vedere i risultati e se ciò sarà vero”.

Piazza Pernigotti, il “Maneggio”

Sempre rimanendo in tema di piazza Pernigotti, il tabaccaio Dario Bellomo, individua una delle possibili cause dell’insicurezza: “Ciò che succede soprattutto nella piazza antistante i nostri negozi, ma non solo – dice – è sotto gli occhi di tutti. Noi stessi abbiamo visto numerose volte furgoncini sospetti arrivare ad ore precise e scaricare persone, credo extracomunitari, e comunque tutti possono vedere la situazione. Persone che poi si disperdono per la città a questuare. Le vittime preferite sono donne, spesso anziani, perché probabilmente vengono giudicate facili da abbordare per chiedere il “pizzo” di almeno un euro”-. “Ecco perché oltre a chiedere più presenza delle forze dell’ordine – aggiunge Claudia Grosso – vorremmo che il problema venisse risolto a monte. Non ci sono soltanto gli extracomunitari che arrivano da chissà dove, manovrati da organizzazioni malavitose. Perché il Comune non controlla gli “ospiti”? Quanti sono i cosiddetti “ospiti” che fanno capo a centri di accoglienza? Eppure anche
loro sono individuabili facilmente, perché non arrivano per questuare a bordo di furgoncini ma sulle loro bici”-.
Intanto il Comune ha definito la posizione di quasi tutte le future telecamere, oltre alle 6 di piazza Pernigotti: piazzale Vittime delle Foibe (5), piazza Gobetti (5), corso Piave (2), piazza XX Settembre (3) mentre in piazza Repubblica – stazione Ferroviaria e via Crispi e viale Rimembranza.